Per un soggetto obeso, la sola chirurgia bariatrica non è sufficiente. Particolare attenzione dovrà essere dedicata al follow-up, e quindi ai farmaci e alle terapie nutrizionali e comportamentali, proprio per evitare il recupero ponderale. “Gli specialisti SICOB lavorano per recuperare la salute del paziente e per reintegrarlo in una società che spesso si sofferma poco sui soggetti fragili”, dichiara il prof. Marco Antonio Zappa, presidente della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche. “Ma è anche indispensabile che il paziente comprenda che l’intervento è una tappa cruciale, parte di un percorso multidisciplinare verso la guarigione di una grave malattia. Bisogna poi impegnarsi e farsi seguire dai team multidisciplinari presenti nei centri SICOB – tutti gratuiti o in convenzione con il Ssn – perché se si pensa di ‘farcela da soli’, si rischia di recuperare il peso perso.”
“Al Congresso (SICOB, 29-30 agosto 2023, ndr) ci sarà una interazione totale tra Psichiatri, Nutrizionisti, Endoscopisti, Internisti, Endocrinologi e Chirurghi, vale a dire gli specialisti che ‘prendono in carico il paziente’ nei Centri SICOB distribuiti sul territorio e lo seguono prima, durante e dopo l’intervento”, dichiara il prof. Mario Musella, ordinario di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi Federico II di Napoli. “In Italia il 10% della popolazione, vale a dire 6milioni di persone, soffre di obesità; di queste, il 10% (600mila) ha un’indicazione al trattamento chirurgico secondo le più recenti linee guida italiane ed internazionali, ma nel nostro Paese annualmente si eseguono non più di 20-30mila interventi di chirurgia bariatrica. Questo – continua – fa capire quanta differenza ci sia tra la potenziale domanda e l’offerta e quanto sia grande il desiderio di recupero della propria salute da parte dei potenziali pazienti.”
Quanto ai farmaci per promuovere e mantenere la perdita di peso, questi possono svolgere un’azione sinergica alla chirurgia bariatrica, sia prima sia dopo l’intervento. “Oggi negli Stati Uniti esistono 5 principi attivi approvati per la gestione dell’eccesso di peso, mentre in Europa sono 3”, afferma il prof. Giuseppe Navarra. “In Italia il presente è rappresentato dalla liraglutide; il prossimo futuro, dalla semaglutide. La liraglutide, analogo del GLP-1, ormone regolatore della secrezione di insulina, è stato inizialmente approvato per il trattamento del diabete di tipo 2 e successivamente per la gestione dell’obesità in combinazione con interventi sullo stile di vita come dieta ipocalorica ed esercizio fisico. Semaglutide, anche’esso analogo del GLP-1 ad azione prolungata, è approvato in Italia, nella terapia del diabete di tipo 2. Siamo in attesa – conclude – che venga autorizzata la formulazione con indicazione per l’obesità, che consentirà 1 sola somministrazione settimanale e una maggiore efficacia rispetto alla liraglutide.”