XXVI Congresso Nazionale ARCA. Il ruolo degli aminoacidi nello scompenso cardiaco

Presentati in occasione del XXVI Congresso Nazionale dell’Associazioni Regionali Cardiologi Ambulatoriali ARCA, appena conclusosi a Giardini Naxos, i risultati preliminari dello studio Ruolo della Supplementazione Aminoacidica On-Top alla Terapia Farmacologica in Pazienti con Scompenso Cardiaco di classe NYHA II-III. Dai database A.R.C.A. sono stati selezionati in maniera retrospettiva oltre 200 soggetti adulti (di età compresa tra i 65 e 70 anni) con scompenso cardiaco di classe NYHA II-III ai quali veniva somministrata la miscela aminoacidica per 60 giorni, in aggiunta alla normale terapia farmacologica. I risultati dello studio confermano l’efficacia della supplementazione aminoacidica dal punto di vista dell’aumento dell’albumina circolante, della massa muscolare con conseguente miglioramento del test del cammino e degli item riconducibili a un significativo miglioramento della qualità di vita.

In Italia lo scompenso cardiaco rappresenta la terza causa di ospedalizzazione nella popolazione generale ed è la prima nei soggetti di oltre 65 anni; inoltre, lo scompenso cardiaco si associa a una mortalità intraospedaliera del 5-7%. A causa dell’insufficienza cardiaca, da un lato gli organi e i tessuti ricevono quantità insufficienti di ossigeno e sostanze nutritive per le loro necessità metaboliche; dall’altro, tende a verificarsi un accumulo di liquidi in eccesso nei polmoni e nei tessuti le cui conseguenze si traducono in affanno, ridotta tolleranza allo sforzo, affaticamento, edema.

L’adozione di stili di vita che prevengano l’insorgenza di queste condizioni è dunque una strategia di reale supporto nella gestione dello scompenso cardiaco. Diverse evidenze hanno indicato come, in aggiunta ai trattamenti farmacologici, anche gli stili di vita e supplementazioni mirate possano permettere un miglioramento del quadro generale e della qualità della vita. In generale, le malattie cardiovascolari si associano a un difetto del metabolismo cardiaco degli aminoacidi, soprattutto essenziali EAA e ramificati BCAA, con ripercussioni sui loro livelli circolanti.

“Nei pazienti con scompenso cardiaco è stata osservata una ridotta concentrazione plasmatica di EAA e BCAA, fattore che è stato correlato alla gravità della malattia”, dichiara Giovanni Battista Zito, presidente nazionale ARCA. “Lo scompenso cardiaco rappresenta una vera sfida per il Cardiologo: è importante spezzare quel circolo vizioso che si instaura negli stili di vita dei soggetti scompensati che essendo sempre più affaticati riducono sempre più le loro attività quotidiane. Per questo […] è importante indagare su strumenti che, in addizione alla terapia farmacologica, possano aiutare il paziente a migliorare anche in piccola misura la loro performance fisica.”