
La tecnologia di additive manufacturing, ovvero di stampa 3D, è una metodica di produzione caratterizzata dalla possibilità di creare il prodotto mediante la realizzazione di oggetti tridimensionali a partire da un generico modello digitale, attraverso l’aggiunta sequenziale di materiale strato-su-strato: i prodotti vengono costruiti a partire da una finissima base di polveri di materiali diversi, quali come alluminio, titanio, acciaio inossidabile, plastiche e ceramica. Proprio l’impiego di questa tecnologia in ambito medico è stato al centro dell’incontro dal titolo La Stampa 3D in Ambito Biomedico: Aspetti Regolatori (RE 745/47) e Sviluppi Futuri, svoltosi recentemente a Bologna nel corso del XLIII Congresso Nazionale SIFO. “Le possibilità di utilizzo in ambito sanitario sono molteplici, dalla creazione di modelli chirurgici specifici per il paziente alla produzione di dispositivi medici non impiantabili, fino alla produzione di dispositivi medici impiantabili, come placche, calotte craniche, vertebre, cage vertebrali o protesi ortopediche”, dichiara Maria Barbato, socio SIFO e dirigente farmacista presso l’AORN A. Cardarelli di Napoli, UOC Farmacia. “Le potenzialità di tale tecnologia sono notevoli e in futuro si avranno sempre maggiori margini di evoluzione nelle pratiche mediche.”
“L’introduzione del 3D virtual planning si inserisce così nel contesto più ampio della medicina delle 4P (predittiva, preventiva, personalizzata e partecipativa) che se utilizzata bene – prosegue Barbato – trasformerà l’assistenza sanitaria migliorando notevolmente la gestione dei pazienti al fine di ottenere un processo accurato, preciso e costruito sulle necessità di ciascuno. Occorre però approfondire la tematica e individuare i limiti normativi, anche alla luce del nuovo Regolamento Europeo 745/17, definendo gli ambiti di responsabilità relativi alla produzione e all’impianto di dispositivi medici costruiti con metodica 3D. La stampa 3D consente infatti di produrre anche a partire da materiali biologici”, continua. “Per questo si aprono scenari etici importanti che devono essere discussi e normati. Obiettivo dell’incontro è stato proprio quello di analizzare sia gli aspetti positivi sia le criticità e porre l’attenzione, anche da parte delle istituzioni, su un ambito così particolare come la stampa 3D, in modo da avere sempre nelle nostre strutture sanitarie un’elevata qualità delle cure, sicurezza ed eticità, sostenendo nel contempo l’innovazione.”