Il virus Zika si replica nelle cellule della prostata

Secondo un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Infectious Diseases, il virus Zika sarebbe in grado di infettare le cellule della prostata. Autori del test in vitro un gruppo di ricercatori americani guidato da Rebecca Rico-Hesse, del Baylor College of Medicine di Houston, Texas. Il virus Zika si diffonde maggiormente attraverso la puntura di una zanzara infetta del genere Aedes – la stessa che trasmette il virus della febbre gialla, della dengue e della chikungunya – ma può trasmettersi anche per via sessuale. La zanzara tigre (Aedes albopictus), presente nel nostro territorio, potrebbe trasmettere il virus Zika. L’infezione contratta durante la gravidanza è stata associata all’insorgenza di gravi complicanze e malformazioni neurologiche congenite, quali la microcefalia.

Finora sono stati riportati numerosi casi di trasmissione sessuale di Zika virus e l’Rna del virus è stato ritrovato nello sperma e nelle urine di uomini infettati. Rico-Hesse e colleghi hanno infettato cellule staminali mesenchimali della prostata umana e cellule epiteliali della prostata con tre tipi di virus Zika. Successivamente, hanno cercato l’Rna virale, le proteine e i virus vivi nelle cellule infettate. “Se il virus Zika può infettare le cellule della prostata, questa è un potenziale serbatoio nel corpo e l’infezione potrebbe diffondersi per via sessuale. Un’informazione che potrebbe essere rilevante anche per le cliniche dell’infertilità che utilizzano lo sperma di donatori”, spiega Kenneth Nugent, del Texas Tech University Health Sciences Center di Lubbock.

Dai risultati emerge che tutti e tre i ceppi di Zika sono stati in grado di infettare le cellule studiate. Inoltre, sembrerebbe che il virus Zika preferisca replicarsi nelle cellule staminali stromali. Ulteriori analisi avrebbero infine evidenziato che le cellule della prostata esprimerebbero dei fattori di attaccamento che potrebbero essere utilizzati dal virus Zika e da quello della febbre Dengue per l’infezione, anche se nel caso della Dengue sarebbe stata esclusa la replicazione del virus nelle cellule analizzate.

“I nostri risultati – commentano i ricercatori – suggeriscono che il trattamento delle infezioni genitali potrebbe essere necessario per interrompere la trasmissione sessuale del virus e dal momento che questo tipo di trasmissione potrebbe portare il virus a diffondersi al di fuori delle aree dove si trovano le zanzare vettori, questo tipo di trasmissione ha implicazioni importanti per il controllo della malattia.”