La nuova stagione influenzale vedrà protagonisti virus più “insidiosi”. Sono in circolazione due nuove varianti dei virus: l’H1N1 nella fascia di età pediatrica e l’H3N2 tra la popolazione anziana possono sviluppare forme influenzali particolarmente severe con un rischio maggiore di complicanze. Gli altri virus in circolazione sono B/Colorado e A/Kansas che sono già noti dalle precedenti stagioni. L’influenza vera e propria si manifesta con febbre alta oltre i 38 °C, dolori osteoarticolari/muscolari insieme a tosse, raffreddore, naso che cola, mal di gola; si protrae, se non si manifestano complicanze, dai 5 ai 7 giorni. Anche la convalescenza o la ripresa dopo la fase acuta richiede qualche giorno allontanando la ripresa delle normali attività quotidiane. La vaccinazione influenzale agisce da difesa e da barriera alla diffusione del virus. Raggiungere le coperture indicate dal Ministero della Salute significa impattare sull’abbattimento del rischio di complicanze che possono portare, nei casi più gravi, al decesso e sulla salute della popolazione in generale.
“La stagione influenzale in termini di stime potrà colpire circa 6milioni di persone”, dichiara il prof. Fabrizio Pregliasco, virologo, direttore scientifico di Osservatorio Influenza, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e Direttore Sanitario I.R.C.C.S. Istituto Ortopedico Galeazzi. “È importante prepararsi all’inverno proteggendosi con il vaccino anti-influenzale. Purtroppo ancora oggi è necessario fare informazione per educare la popolazione, soprattutto le categorie a rischio, a ricorrere alla vaccinazione. Le domande arrivate in questi anni al sito Osservatorio Influenza evidenziano ancora il bisogno di spiegare in cosa consiste il vaccino, perché è opportuno eseguirlo, come gestire persone che sono fragili già a causa di altre malattie.”
L’informazione passa anche attraverso una corretta comprensione di cosa si intende per influenza e cosa per patologie parainfluenzali. Spesso l’efficacia della vaccinazione viene messa in discussione per una mancata conoscenza delle differenze tra i virus che sono protagonisti dell’influenza e che la vaccinazione contrasta, e i virus (ne esistono oltre 250) responsabili di forme simil-influenzali che hanno sintomatologie diverse e che spesso vedono protagoniste le alte vie respiratorie (tosse raffreddore e mal di gola).