Il mondo scientifico è nuovamente in allarme per la pandemia. Non tanto per la quarta ondata che sta interessando in modo particolare l’Europa, ma per la nuova variante di SARS-CoV-2 proveniente dal Sudafrica, identificata con la sigla B.1.1.529 e ribattezzata Omicron dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. I dati disponibili sono ancora pochi ma il nuovo virus, con il suo “incredibile numero di mutazioni (32, ndr) della proteina Spike potrebbe destare preoccupazione” per la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi. Qualora fosse necessario, Pfizer e BioNTech si dicono in grado di realizzazione un vaccino ad hoc contro la nuova variante “in circa 100 giorni, previa approvazione normativa”.
Di fronte alle notizie sulla nuova variante rilevata in Sudafrica “sarebbe da irresponsabili non essere preoccupati”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite del programma Zapping, su Rai Radio 1. “Penso che siamo in una fase non semplice di gestione di questa pandemia. I numeri soprattutto nel nostro pezzo di mondo, in Europa, sono i numeri di un’ondata in corso piuttosto significativa. E questa nuova variante ha numerose mutazioni – oltre 30 – della proteina Spike, e va presa con grandissima attenzione anche se non abbiamo elementi di certezza tali da poter arrivare a un esito di analisi, ma è evidente che si è scelta una linea di grande prudenza.”