Il vaccino italiano dell’azienda ReiThera diventa realtà. “I primi risultati del vaccino italiano sviluppato dall’azienda ReiThera di Pomezia e sperimentato all’Inmi Spallanzani di Roma sono più che promettenti”, dichiara Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, intervenendo in occasione della presentazione dei risultati della Fase I della sperimentazione. “Ci sarà l’ulteriore sviluppo nella Fase II e Fase III della sperimentazione.”
“L’Italia è in grado di giocarsi partite importanti su quella che è la capacità di generare tecnologia biomedica sofisticata”; aggiunge Locatelli. “Quanto è venuto a realizzarsi può ben rappresentare un modello prototipale che resterà poi a documentazione di quanto il Paese è in grado di garantire alle persone che vi abitano in termini di capacità di creare massa critica sofistica per la ricerca biomedica.”
“A dicembre è stato fatto il decreto che stanzia i fondi, il governo entrerà nel capitale dell’azienda per sostenerne la Fase II e III”, aggiunge il commissario Arcuri. “Due gli obiettivi: dobbiamo lasciare al nostro Paese una capacità di ricerca, sviluppo e sperimentazione che prima non c’era e dobbiamo avere la possibilità di acquisire dosi di vaccino per i nostri cittadini in misura stabile e crescente.”
COME FUNZIONA IL VACCINO DI REITHERA
Il vaccino italiano GRAd-Cov2 di ReiThera “è immunogenico, è ben tollerato, protegge dall’infezione”, afferma Antonella Folgori, presidente della società. “Gli studi continuano nel tempo e serviranno a consolidare i dati di sicurezza e protezione. È sviluppato con nuova tecnologia; in questo caso parliamo di vaccini genetici basati su vettori virali, estremamente rapidi nel loro sviluppo, e rappresentano piattaforme vaccinali idonee per combattere virus emergenti.”
“Tutti i volontari arruolati, circa 100 persone, sono arrivati alla fine per la valutazione di sicurezza, e il vaccino non ha avuto nessun evento avverso grave nei primi 28 giorni dalla vaccinazione”, spiega Giuseppe Ippolito, direttore Scientifico dell’INMI Spallanzani. “Questo vaccino ha dimostrato di essere sicuro e di avere la capacità di indurre una risposta immunitaria degli adulti, una risposta simile a quella di altri vaccini che hanno dimostrato efficacia anche con 2 dosi, mentre Reithera sarà monodose. Il vaccino induce la produzione di anticorpi neutralizzanti, basta una sola dose: con una singola dose abbiamo ottenuto risultati in linea con gli altri vaccini, quello di Pfizer e di Moderna”, sottolinea Ippolito. “Oltre il 94% dei soggetti nella fascia d’età 18-55 anni vaccinati con una sola dose ha prodotto anticorpi, ed oltre il 90% ha sviluppato anticorpi con potere neutralizzante nei confronti del virus (a 28 giorni dalla somministrazione, ndr). La risposta cellulare, ovvero la produzione di linfociti T indotta dal vaccino specifica contro la proteina spike del coronavirus, è risultata estremamente robusta in tutti i soggetti valutabili nella fascia d’età 18-55 anni, e potenzialmente più elevata di quella dei pazienti con infezione naturale da SARS-CoV-2.”