
In occasione della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione che si concluderà il 30 aprile, l’Organizzazione Mondiale della Sanità mette in guardia: scetticismo e disinformazione sui vaccini rappresentano una seria minaccia per la salute pubblica. E di vaccinazioni raccomandate e obbligatorie, non solo per bambini ma anche per gli operatori sanitari e donne in gravidanza, si è recentemente discusso a Vienna in occasione del XXVII Congresso ECCMID.
Secondo le nuove linee guida, le vaccinazioni contro Morbillo, Varicella, Influenza, Meningococco ACWY, Epatite B, Difterite-Tetano-Pertosse devono essere raccomandate per tutti gli operatori sanitari e alcune di queste (vaccinazione anti-morbillo e anti-varicella) dovrebbero diventare vaccinazioni obbligatorie al momento dell’assunzione per coloro che non risultino avere anticorpi protettivi che documentino la pregressa malattia o vaccinazione. È questo l’appello che lancia dal Congresso di Vienna la prof.ssa Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria presso l’Università di Perugia.
“Quando si parla di operatori sanitari – sottolinea Esposito – non si intendono soltanto medici o infermieri ma anche volontari e tutti coloro che sono a contatto quotidianamente con pazienti ospedalizzati o comunque con soggetti a rischio in quanto affetti da malattie croniche. È fondamentale che sia previsto nel nostro Servizio Sanitario Nazionale un programma di vaccinazioni obbligatorie per chi lavora in ospedale. Purtroppo, ancora oggi, si registrano in Italia livelli di copertura vaccinale per molte delle vaccinazioni da anni raccomandate corrispondenti a circa 1/3 degli operatori, anche in strutture ospedaliere generalmente ben funzionanti.”
Tra le malattie che fanno ancora molta paura, il morbillo resta ai primi posti. Il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) stima in 1603 i casi segnalati nel nostro Paese nel periodo 1 gennaio – 14 aprile 2017; di questi, 152 proprio tra gli operatori sanitari. Secondo l’OMS, l’Italia è seconda in Europa dopo la Romania con il 22% dei casi.
“L’immunizzazione e la prevenzione attraverso i vaccini – conclude la prof.ssa Susanna Esposito – costituiscono il modo più sicuro per proteggerci dalle malattie. Bassi livelli di copertura vaccinale rappresentano un pericolo a livello mondiale per bambini, adulti e anziani. Raccomando sempre alle mamme dei miei piccoli pazienti di non lasciarsi fuorviare dalle informazioni che circolano in rete, soprattutto quando non sono avvalorate da evidenze scientifiche. La sicurezza dei vaccini è elevata e documentata dalla costante attività di sorveglianza dei possibili eventi avversi e dagli studi di sicurezza che vengono effettuati sia prima dell’autorizzazione che dopo l’immissione in commercio di ogni vaccino.”