Vaccinare insegnanti e personale scolastico per la sicurezza di scuola e università

I vaccini che saranno somministrati agli insegnanti e al personale scolastico garantiscono una sufficiente efficacia al raggiungimento dell’immunità del sistema scuola e Università. È quanto sostiene Susanna Esposito, presidente WAidid e professore ordinario di Pediatria all’Università di Parma, a proposito dell’annunciata accelerazione del piano vaccini che, in anticipo rispetto a quanto programmato, permetterà già nei prossimi giorni di avviare la Fase 3 (che coinvolge il personale scolastico e universitario docente e non docente, ma anche altre categorie considerate maggiormente a rischio come le forze dell’ordine, il personale e gli ospiti delle carceri e altre) in parallelo alla Fase 1.

“I dubbi sull’efficacia del vaccino riservato al personale scolastico e universitario docente e non docente sono legittimi. Tuttavia, l’accelerazione del piano vaccinale che permette di anticipare i tempi è una buona notizia”, commenta Esposito. “Seppur in attesa di definire l’impatto che i nuovi vaccini avranno sul contagio, non c’è dubbio sul fatto che il loro impiego permetterà di raggiungere una sorta di immunità del sistema scuola e Università, assolutamente prioritaria in questa fase.”

Sì all’impiego nel vaccino nelle scuole e nelle Università anche al di sotto dei 55 anni. Nessun dubbio sull’efficacia dei nuovi vaccini e nessun rischio per la salute delle persone. “Il personale scolastico ricopre un enorme ruolo sociale, non inferiore a quello dei medici e del personale sanitario. È assolutamente prioritario garantire a questa categoria la protezione dai rischi di contagio, così come è necessario rispondere ai dubbi e rassicurare gli indecisi sia sull’efficacia della somministrazione, sia sulla sicurezza dei vaccini sgomberando il campo da pregiudizi e fake news. Come gli altri vaccini – continua Esposito – anche quelli per il Covid, indipendentemente dal tipo, possono procurare all’indomani della somministrazione effetti collaterali prevalentemente lievi e locali nella sede di iniezione, senza che esista alcun rischio per la salute delle persone.”

Il piano vaccinale non rappresenta l’unica arma a disposizione per garantire il regolare svolgimento delle lezioni da qui alla fine dell’anno scolastico. Secondo la prof.ssa Esposito è infatti necessario integrare l’azione di monitoraggio, in particolare avviare un maggior numero di test rapidi su tamponi tra la popolazione studentesca.