“In Italia mancano gli infermieri, ma in 2 anni le Università rifiutano 18.798 iscrizioni per mancanza di corsi”

In Italia mancano gli infermieri, ma negli ultimi 2 anni le Università non hanno accettato 18.798 domande d’iscrizione per mancanza di corsi. Un quadro denunciato da Uneba, Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale, in occasione, il 12 maggio, della Giornata Internazionale dell’Infermiere. Della grave emergenza, che ha portato ad accedere anche al mercato internazionale assumendo infermieri formati all’estero, si parlerà al convegno dal titolo Il PNRR Cambia il Sociosanitario, Come Cambiano le Professioni e Modelli Gestionali?. L’evento, organizzato dall’Università di Verona, Dipartimento di Economia Aziendale, in collaborazione con Uneba Veneto, si terrà venerdì 20 Maggio, dalle 15:30 alle 18:30, presso il Complesso Universitario Santa Marta. Verranno inoltre presentati i dati sulla situazione italiana, raccolti ed elaborati dal prof. Angelo Mastrillo, dell’Università di Bologna.

Negli ultimi 20 anni (2001-2021), i posti disponibili per frequentare i corsi di laurea per infermieri sono stati 309.962, a fronte di un fabbisogno stimato dalle categorie di riferimento di 410.075 e di altri 378.000 infermieri per il turnover. Solo negli ultimi 2 anni, su 43.671 domande di iscrizione agli specifici corsi di laurea ne sono state respinte 18.798, perché in eccesso rispetto al numero di posti disponibili per il primo anno. Nello specifico, per l’anno 2021-2022 sono state accettate 17.394 iscrizioni su 27.658 domande presentate, ovvero 10.264domande respinte (37%); nel 2020-2021, sono stati ammessi ai corsi solo 16.013 studenti su 24.547 domande inoltrate, con uno scarto di 8.534 (35%).

Se le Università avessero accolto le richieste di tutti gli aspiranti infermieri, con il corso universitario di 3 anni ci sarebbero oggi almeno 14mila nuovi infermieri, sottolinea Uneba. La grave mancanza di personale qualificato si tramuta in standard assistenziali di minore qualità, in ritmi di lavoro più duri per gli infermieri in servizio, nell’aumento dei rischi per gli assistiti, nella minore possibilità di assistenza per le persone fragili o addirittura nella chiusura di interi servizi per l’impossibilità di garantire la presenza di operatori sufficienti.

Attualmente gli infermieri in Italia sono 446.055 e solo 17.394 sono gli iscritti al primo anno nei corsi di laurea dell’a.a. 2021-22, con un rapporto di 3,9% posti/infermieri. Nello specifico, in Veneto per l’anno 2021- 2022 le categorie del comparto sanitario hanno stimato la necessità di avere 4.290 posti per i corsi di laurea, mentre le Università hanno messo a bando solo 1.519 posti. “Con il PNRR serviranno ancora più infermieri in vista dell’introduzione della nuova figura di infermiere di comunità che prevede 1 infermiere ogni 3mila abitanti. Quindi, con 59,5milioni di abitanti in Italia questo significa quasi 20mila nuovi infermieri”, dichiara Fabio Toso, vicepresidente nazionale Uneba. “Inoltre, si prevede 1 casa di comunità hub ogni 50 mila abitanti, e in ogni casa di comunità 7-11 infermieri. Con 1.200 nuove case di comunità, quindi, serviranno almeno altri 10mila nuovi infermieri. La richiesta totale sale quindi a 30mila nuovi infermieri, in un momento in cui si registra un’emergenza infermieristica già molto preoccupante.”