
La buona notizia arriva da uno studio internazionale Leader1, presentato al congresso nazionale di diabetologia, a Napoli. Un farmaco antidiabete degli agonisti del recettore del GLP-1 ha dimostrato, nelle persone con diabete di tipo 2, di ridurre del 22% il rischio di morte per cause cardiovascolari e del 15% la mortalità per tutte le cause. E non solo, sembra anche ridurre il rischio di peggioramento della malattia renale, anche in questo caso del 22%, nelle persone a elevato rischio cardiovascolare. “I dati – dichiara la prof.ssa Giuseppina Russo, del Policlinico di Messina – mettono in evidenza come il farmaco, oltre all’effetto atteso da parte di un antidiabete di riduzione della glicemia, contribuisca a prevenire le complicanze cardiovascolari, la mortalità e a ridurre le malattie renali. Senza dimenticare che ha anche un significativo impatto sulla perdita di peso, un dato non indifferente in quanto molto spesso diabete, sovrappeso e obesità convivono, sostenendosi a vicenda.”