Ulcere cutanee: ne soffrono 2 milioni di italiani

Informare e educare il pubblico sulle diverse tipologie di ferite e fornire al medico, infermiere e farmacista strumenti e contenuti scientifici di valore per un aggiornamento costante nell’appropriata valutazione e trattamento delle lesioni cutanee: un problema sanitario in forte ascesa, che assorbe il 4% dei costi totali del SSN, per la metà dovuti ai ricoveri ospedalieri. Le lesioni cutanee sono di due tipi: ferite acute, causate da un evento traumatico, che normalmente cicatrizzano entro 8 settimane, e ferite croniche, che hanno un decorso più lungo e una gestione più complessa, come piaghe da decubito, ulcere del piede diabetico e da insufficienza venosa. In Italia oltre 2 milioni di pazienti soffrono di una lesione cutanea cronica, con importanti ripercussioni sulla qualità di vita: nel 75%dei casi si tratta di over 70, ma il fenomeno non risparmia persone più giovani (nel 20% dei casi, adulti tra 40 e 70 anni) e bambini (5%).

CuraLaFerita.it, sito web interamente dedicato alla vulnologia, si propone come uno spazio di informazione e aggiornamento sulle diverse tipologie di lesioni cutanee e sulla loro adeguata valutazione e gestione. Sviluppato con l’endorsement di diverse società scientifiche e associazioni, il sito è suddiviso in due aree tematiche declinate per target: professionista sanitario (medico, farmacista e infermiere) e pubblico. La prima sezione ospita casi clinici, focus di approfondimento, schede di counselling sul corretto utilizzo delle medicazioni, approfondimenti di farmacoeconomia. L’area pubblica, invece, contiene news e informazioni pratiche sul tema delle ferite acute, croniche e post chirurgiche: il tutto con un linguaggio semplice ma scientificamente valido.

“Con CuraLaFerita abbiamo voluto creare uno strumento di informazione e conoscenza, basato sulla medicina dell’evidenza”, spiegano i due componenti del board scientifico del sito, Ciro Paolillo, medico di Pronto Soccorso presso l’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata di Udine, e Battistino Paggi, infermiere e consulente in Wound Care. “Chi accede al portale trova ciò che è opportuno fare nel processo di presa in carico del paziente con ferita. Desideriamo da un lato offrire informazioni e consigli utili per la cura della ferita a pazienti e caregiver; dall’altro, supportare gli operatori preposti alla gestione delle lesioni nel percorso di aggiornamento delle conoscenze e competenze, attraverso informazioni dettate da evidenze scientifiche.”

Fondamentale il ruolo ricoperto dall’infermiere. “Nell’ambito del Wound Care, è fondamentale affidarsi a figure professionali opportunamente formate: l’infermiere competente è colui che ha seguito uno specifico percorso formativo dedicato al trattamento delle lesioni”, commenta Rosita Zortea, infermiera esperta in Wound Care e docente AISLEC. “Oggi dobbiamo ragionare in termini di Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali (PDTA), al cui interno l’infermiere è una figura centrale, perché prende in carico la persona e gestisce il piano assistenziale generale, con una specifica expertise nel settore della cura delle ferite. Questa è la sfida del futuro, oggi limitata da un’organizzazione ancora troppo stagnante e legata all’ospedalizzazione o a una figura prettamente medica. Il PDTA è un aspetto importante della stewardship e richiede una maggiore sinergia tra le varie figure professionali, un lavoro di équipe intorno al paziente per ottimizzare l’appropriatezza delle cure.”