Tumori del sangue e immunoterapia

Sono sempre più concrete le speranze di disporre di terapie efficaci per le persone colpite da tumori del sangue. L’immunoterapia e la tecnologia CAR-T negli ultimi anni hanno “rivoluzionato” la lotta contro i tumori. L’idea su cui si basa la tecnologia CAR-T è quella di “sfruttare” la capacità del sistema immunitario di riconoscere il cancro. Per molti tumori ematologici, fino a pochi anni fa, l’unico metodo di cura era la chemioterapia, con significativi effetti collaterali; ora sono disponibili nuovi trattamenti in grado di offrire ulteriori opportunità terapeutiche per i pazienti. Nel 2017 in Italia sono stati diagnosticati complessivamente 31.700 nuovi casi di tumori del sangue. L’occasione per ribadire i successi ottenuti dalla ricerca scientifica è la tredicesima “Giornata Nazionale per la Lotta Contro Leucemie, Linfomi e Mieloma”, celebrata il 21 giugno, promossa dall’AIL e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

“L’immunoterapia e la tecnologia CAR-T sono progressi importanti e speriamo possano cambiare la storia clinica di diversi tipi di tumore. Oggi l’immunoterapia, che stimola le cellule del sistema immunitario a combattere il cancro, rappresenta un importante passo in avanti nel trattamento della malattia e sta aprendo nuove prospettive”, dichiara il prof. Sergio Amadori, Presidente Nazionale AIL. Oggi i tumori del sangue, Leucemie, Linfomi e Mielomi, sono sempre più curabili. La CAR-T, Chimeric Antigen Receptor T-cell, è una tecnologia in grado di riprogrammare i linfociti T in modo che possano combattere il tumore dall’interno. “È una terapia cellulare e consiste in un prelievo di linfociti T che vengono poi ingegnerizzati in laboratorio in modo che siano in grado di fare 2 cose: riconoscere in modo selettivo le cellule malate e trasmettere al linfocita il segnale di distruggerle”, spiega il prof. Paolo Corradini, Presidente SIE. “È veramente una speranza concreta per quei malati che non rispondono alle terapie convenzionali.”

È ancora in fase sperimentale e finora i principali risultati sono stati raggiunti su pazienti affetti da Leucemia linfoblastica acuta, il tumore più frequente in età pediatrica, e da Linfoma diffuso a grandi cellule B. Passi in avanti nei trattamenti sono stati fatti per il Mieloma multiplo, tanto da determinare un miglioramento di oltre il 50% del tasso di sopravvivenza a 5 anni. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla disponibilità di farmaci con nuovi meccanismi d’azione, che hanno migliorato l’efficacia delle terapie diminuendone la tossicità. La ricerca in ambito ematologico è molto vivace e sta portando risultati importanti per molti tumori del sangue. Anche per i linfomi ci sono risultati significativi. Per 40 anni si è utilizzata la polichemioterapia per il trattamento delle Leucemia mieloide acuta, seguita da terapia di consolidamento e successivamente trapianto di cellule staminali emopoietiche. Questa terapia ha dimostrato di indurre remissioni di lunga durata e anche guarigioni. Tuttavia i risultati con queste terapie non sono soddisfacenti se paragonati a quelli ottenuti con i farmaci a bersaglio molecolare usati per altri tumori del sangue.