Tumori, la parola alle associazioni pazienti

Presentato nei giorni scorsi a Roma un Accordo di Legislatura fra le Associazioni pazienti aderenti al progetto “La Salute: Un Bene da Difendere, un Diritto da Promuovere” e i politici nazionali e regionali che oggi fanno parte degli Intergruppi parlamentari e consiliari del progetto. L’Accordo, in 15 punti, delinea un percorso assistenziale ideale per i pazienti oncologici e onco-ematologici ed è finalizzato a ottimizzare la loro presa in carico e cura. Secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro è la principale malattia a livello mondiale, con 14,2 milioni di nuovi casi nel 2012 e una proiezione di oltre 21,6 milioni del 2030. Secondo il rapporto AIOM/AIRTUM, sono 369.000 i nuovi casi di cancro stimati nel 2017 (192.000 fra i maschi e 177.000 fra le femmine); le 5 neoplasie più frequenti nel 2017 sono quelle del colon-retto (53.000 nuovi casi), seno (51.000), polmone (41.800), prostata (34.800) e vescica (27.000). In Italia vivono oltre 3.300.000 persone affette dalla malattia, il 5% circa dell’intera popolazione italiana; il tasso di sopravvivenza cresce ogni anno e oggi oltre il 60% dei pazienti raggiunge e può superare i 5 anni. Permangono purtroppo sul territorio nazionale notevoli disparità di trattamento dovute alle diverse gestioni delle singole Regioni, che determinano tempi e qualità della prestazione profondamente diversi. In questa prospettiva, la presa in carico del paziente è un momento strategico e può segnare la qualità del percorso terapeutico.

I 15 punti dell’Accordo trattano temi fondamentali, quali il Piano Oncologico Nazionale (scaduto nel 2016 e non ancora rinnovato), le Reti Oncologiche, i Registri Tumori, le Breast Unit, i PDTA e il Team multidisciplinare nella gestione a 360° del paziente oncologico. E ancora: i Centri Accoglienza e Servizi, il fondo per i farmaci oncologici innovativi, i test diagnostici e l’accesso agli studi clinici, la psico-oncologia, le campagne di comunicazione sugli screening oncologici e gli stili di vita, fino all’annoso fenomeno delle fake news. Nel corso del Forum è stata presentata anche un’indagine sullo stato dell’arte della presa in carico e cura del paziente oncologico e onco-ematologico nella Regione Puglia, sottoposto a 25 oncologi e 12 ematologi responsabili delle Unità di Oncologia ed Ematologia regionali negli ospedali e nelle AA.SS.LL pugliesi. L’indagine sarà replicata in altre Regioni d’Italia proprio per sottolineare le disparità di trattamento e individuare strategie per eliminarle. Il filo rosso sarà sempre quello delle Reti Oncologiche ed Ematologiche – ad oggi attuate compiutamente solo in 6 Regioni (Piemonte, Lombardia, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta, Umbria) – che richiederanno nel corso della prossima legislatura un’attenzione molto particolare e un impegno realmente costante.