Tumore della vescica. In Italia oltre 29mila casi e più di 6mila decessi. “Per gestirlo serve multidisciplinarità, compresa la nutrizione”

Il 90% dei tumori della vescica è di istologia uroteliale e, nel mondo, circa 573mila persone convivono con una diagnosi di questa malattia, responsabile di 212mila decessi. In Europa, nel 2020 sono 204mila le persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore dell’urotelio; oltre 67mila sono morte a causa della malattia. In Italia, il tumore della vescica è il 5° più frequenti per prevalenza, con un’incidenza di oltre 29mila casi nel 2022 e oltre 6mila decessi nel 2021. La complessa gestione del tumore della vescica, nonostante gli ultimi progressi terapeutici, mostra come questa malattia rimanga aggressiva e molto difficile da curare. Oltre agli aspetti relativi alla sua cura, è fondamentale, come per tutte le patologie oncologiche, una diagnosi tempestiva, seguita da un percorso di cura gestito da un team multidisciplinare formato da Oncologi, Urologi, esperti in nutrizione, Farmacisti ospedalieri e Psicologi. Da queste considerazioni trae origine l’evento Gourmeet – Multidisciplinarità a Confronto per le Persone con Tumore della Vescica, recentemente svoltosi a Roma presso la Città del Gusto di Gambero Rosso Accademy, con il patrocinio della Società Italiana di Uro Oncologia SIUrO, Associazione Italiana Oncologia Medica AIOM, PaLiNUro Pazienti Liberi Dalle Neoplasie Uroteliali e Società Italiana di Urologia SIU. L’evento – organizzato da Pharmalex con il contributo non condizionato di Astellas – ha voluto “offrire un momento di confronto tra tutti gli operatori del sistema salute, al fine di discutere la necessità di un approccio multidisciplinare per le persone con tumore della vescica, sottolineando l’importanza di una corretta e sana alimentazione e il suo ruolo durante il periodo di cura”.

Dall’incontro emerge come la personalizzazione del percorso di cura, oltre alle opzioni terapeutiche disponibili, richieda una sempre maggiore attenzione agli aspetti psicologici e nutrizionali del paziente, utili a migliorare l’efficacia terapeutica e l’outcome per i trattamenti attualmente disponibili. Una priorità da portare avanti attraverso team multidisciplinari, che si occupino della persona con cancro della vescica fin dall’inizio del percorso di malattia. “Il tumore della vescica è il 5° tumore più diffuso in Italia, ed è al 4° posto tra i tumori più diffusi negli uomini e quattro volte più frequente nel sesso maschile rispetto al sesso femminile”, dichiara Salvatore Artale, direttore SC di Oncologia Medica Ospedali di Vimercate, Desio, Carate Brianza, ASST Brianza. “È sempre più importante e quanto mai centrale nel percorso di cura dei pazienti oncologici, porre l’attenzione sui differenti aspetti che coinvolgono la vita degli individui, tra cui anche gli aspetti psicologici e nutrizionali. Il binomio tra oncologia e alimentazione è sempre più centrale nei percorsi terapeutici di cura, per aiutare i pazienti ad attenuare e/o prevenire gli effetti collaterali delle terapie mediche oncologiche (chemioterapia, immunoterapia, anticorpi monoclonali coniugati, etc.) migliorandone la qualità della vita e l’aderenza ai trattamenti.”

L’impatto negativo sulla qualità della vita e sulla sopravvivenza viene esercitato da diversi fattori, non solo clinici, ma anche sociali, psicologici e economici. “Consideriamo il tumore della vescica come una patologia complessa e orfana”, afferma Edoardo Fiorini, presidente Associazione PaLiNUro. “Vi è una scarsa consapevolezza della patologia tra i pazienti e caregiver che sono spesso poco informati e poco supportati nelle diverse fasi del percorso di cura. A volte accade lo stesso anche tra la comunità medica. La diagnosi precoce invece gioca un ruolo fondamentale: bisogna sempre porre l’attenzione e riconoscere prontamente i sintomi e sapere quali sono i fattori di rischio legati alla malattia. Eventi come questo, insieme al lavoro costante dell’Associazione, sono fondamentali per la diffusione della consapevolezza sulla malattia. Al tempo stesso supportano le persone in un percorso di cura che guardi sempre più al loro benessere a 360°. Come più volte affermato e sostenuto da ampia letteratura scientifica, il legame tra sana e corretta alimentazione e percorsi terapeutici è sempre più coeso, anche nell’ottica della prevenzione.”

“Partecipare ad eventi come Gourmeet permette di trovare sinergie tra associazioni, clinici e istituzioni, su tematiche importanti, come quelle relative all’Oncologia”, afferma Giovanni Berrino, X Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Senato della Repubblica. “L’attuale legislatura, sin dall’insediamento, ha lavorato per l’approvazione del nuovo Piano Nazionale Oncologico, che pone l’attenzione sulla centralità del paziente e sulla riduzione delle disuguaglianze di accesso a interventi di prevenzione e cura, attraverso una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico.”

“Destinare fondi per la ricerca e l’innovazione tecnologica è un impegno che deve essere portato avanti per garantire ai pazienti terapie sempre più innovative e percorsi di cura meno impattanti sulla vita quotidiana”, dichiara Ylenia Zambito, segretario X Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato, Senato della Repubblica. “È importante anche promuovere campagne di screening che coinvolgano i soggetti a rischio e gli asintomatici, e che abbiano come obiettivo il raggiungimento di una diagnosi precoce, che per il tumore della vescica può avere un ruolo impattante.”

“A livello nutrizionale la cucina mediterranea e la cucina giapponese sono molto vicine”, afferma Tsukasa Hirota, vice capo Missione Ambasciata del Giappone in Italia. “Entrambe prevedono una grande varietà di alimenti in equilibrio tra loro, un consumo moderato di proteine animali e presentano tassi di riduzione di rischio di determinate malattie. Per noi è dunque importante partecipare e promuovere eventi come Gourmeet, che hanno l’obiettivo di sensibilizzare sulle proprietà benefiche di una sana e corretta alimentazione.”