Negli ultimi 12-15 anni la mastectomia con conservazione del capezzolo (NSM) è stata impiegata su pazienti selezionate sottoposte a trattamento per tumore mammario e su quelle che ricercavano mastectomie preventive per via di un elevato rischio oncologico. Le altre opzioni preventive comprendono la chemioprevenzione per alcune pazienti, e l’incremento della sorveglianza per altre. La maggior parte degli studi sulle NSM è stata incentrata su pazienti con tumore mammario, e per quanto ne sia stato riportato l’impiego bilaterale per la riduzione del rischio di tumore mammario, ciò è avvenuto soltanto per quanto riguarda pazienti con mutazioni BRCA1/2. Oggi, secondo alcuni ricercatori della Cleveland Clinic che hanno trattato e osservato 136 pazienti, la mastectomia con conservazione del capezzolo (NSM) costituisce un’opzione sicura per tutte quelle donne che tentano di ridurre il proprio rischio di sviluppare un tumore mammario.
Il presente studio, coordinato dal prof. Stephen Gromnbyer, si aggiunge alle evidenze disponibili a supporto della sicurezza della NSM per la riduzione del rischio di tumore mammario e risulta particolarmente importante sia per via dell’elevato numero di pazienti e del monitoraggio a lungo termine sia in quanto è stato effettuato su pazienti con mutazioni genetiche diverse; e proprio la genetica viene sempre più ampiamente incorporata nell’assistenza alle pazienti con tumore mammario. Secondo gli studiosi, dunque, la NSM rappresenta un’opzione praticabile per la riduzione del rischio nelle pazienti significativamente a rischio di tumore mammario, e dovrebbe quindi essere inclusa nelle discussioni a riguardo. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica BJS Open online 2019.