
Uno dei tumori più invalidanti e aggressivi è costituito dal tumore della vescica. Attualmente la terapia, principalmente nei casi avanzati, è rappresentata da quella chirurgica preceduta o seguita da quella chemioterapia con uno o due sacchetti sull’addome e, più raramente, dalla ricostruzione della vescica con l’intestino. Rari sono anche i casi di tumore infiltrante trattati solo con chemioterapia e radioterapia definitiva. Finalmente l’FDA, l’ente regolatorio statunitense dei farmaci, ha concesso l’approvazione accelerata dell’utilizzo della molecola atezolizumab che agisce sul sistema immunitario spingendolo ad attaccare le cellule cancerose. Secondo i risultati i dello studio di fase II IMvigor210, presentato in questi giorni al Congresso mondiale di oncologia Asco in corso a Chicago, la nuova molecola riduce la dimensione dei tumori nel 24% dei pazienti. Il farmaco è stato autorizzato per il trattamento di pazienti affetti da carcinoma alla vescica avanzato o metastatico.
Il tumore della vescica è la nona forma di cancro al mondo per diffusione, con 430.000 nuovi casi diagnosticati nel 2012, responsabile della morte di circa 145.000 persone ogni anno. Più frequente nel maschio, è anche più comune nei Paesi sviluppati. In genere è associato a prognosi infausta e, nella fase metastatica, ha scarse possibilità di cura. Per questo si dà molta importanze ai risultati di questa nuova molecola.