Secondo la più recente indagine Censis-Aima, gli italiani anziani con varie forme di demenza sono ormai 1,3milioni, il 10% circa dei 13milioni di ultrasessantenni. Si calcola inoltre in circa 3milioni l’esercito dei caregiver, familiari o meno, dediti all’assistenza, quasi sempre con sacrifici enormi sia emotivi sia economici. In Toscana, con una popolazione tra le più longeve e oltre 90mila malati, il fenomeno è particolarmente sentito. A Firenze i casi sono 20mila; a Pistoia e provincia 7mila. Come noto, si tratta di persone che lentamente perdono memoria e autonomia, a volte con manifestazioni aggressive, e perciò bisognose di assistenza continua.
Ormai appuntamento imprescindibile per gli studi sulla demenza, si terrà il 13 e 14 marzo al Teatro Verdi di Montecatini Terme l’XI edizione del Congresso Nazionale sui Centri Diurni Alzheimer, organizzato dall’Unità di Ricerca in Medicina dell’invecchiamento dell’Università di Firenze con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. Presiede l’organizzazione del congresso il professor Giulio Masotti, presidente del Gruppo Italiano Centri Diurni Alzheimer, con i colleghi Carlo Adriano Biagini (Asl Pistoia), Alberto Cester (Dolo – Venezia) e Andrea Ungar (Università di Firenze), oltre al dottor Enrico Mossello in veste di coordinatore scientifico. Con protagonisti molti tra i più qualificati geriatri, psicologi e operatori, il congresso ha un doppio obiettivo: tener viva l’attenzione su un dramma sanitario e sociale che purtroppo la politica troppo spesso sottovaluta; presentare innovazioni, proposte e problemi specifici anche, come sempre, a beneficio della partecipazione di centinaia di studenti delle lauree sanitarie del Polo universitario di Pistoia e delle altre sedi dell’ateneo fiorentino.