A Treviso la campagna Tumore Ovarico. Manteniamoci Informate!

Prosegue il viaggio della campagna Tumore Ovarico. Manteniamoci Informate! Da Donna a Donna, giunta ora in Veneto, dove si stima siano almeno 430 i nuovi casi di tumore ovarico all’anno e oltre 1 migliaio le donne che convivono con la malattia. Ogni anno circa 70 pazienti vengono prese in carico presso il Centro d’eccellenza di Ginecologia Oncologica dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso e possono avvalersi del supporto di Associazioni pazienti come ACTO, attiva da alcuni mesi anche sul territorio veneto. Invitare le donne e le pazienti a informarsi sul tumore ovarico, uno dei più aggressivi tumori femminili, e sulle novità rispetto alla diagnosi, ai test genetici, alle cure personalizzate, alla chirurgia e alle terapie di mantenimento è l’obiettivo della campagna di sensibilizzazione, ideata e realizzata da Pro Format Comunicazione e Mad Owl in collaborazione con le Associazioni aBRCAdabra onlus, ACTO, LOTO e Mai più Sole e sponsorizzata in esclusiva da GSK. Di anno in anno sono infatti sempre di più le informazioni a disposizione sul tumore ovarico: terapie di mantenimento che aumentano il tempo libero da malattia e sono efficaci su tutte le pazienti che rispondono alla chemioterapia, con o senza mutazioni; test genetici – su tessuto e germinale – che permettono di rilevare le mutazioni BRCA 1 e 2 e di accertarne il carattere ereditario, per attivare sorveglianza e prevenzione sui familiari delle pazienti; chirurgia sempre più precisa e specialistica; la conoscenza dei sintomi, che può accelerare il percorso diagnostico e l’iter terapeutico di un tumore che è oggi la prima causa di morte tra le neoplasie ginecologiche. Questi i temi principali dell’evento a Treviso, che ha dato la possibilità alle donne e alle pazienti venete di rivolgere direttamente dubbi e domande sul tumore ovarico a ginecologi, genetisti e oncologi.

La nuova edizione della campagna ha scelto di dare direttamente la parola alle donne: pazienti delle Associazioni promotrici della campagna che si sono già confrontate con la diagnosi di tumore ovarico condividono consigli ed esperienze sul percorso di cura attraverso videomessaggi “da donna a donna” veicolati attraverso il sito www.manteniamociinformate.it: “Diagnosticare precocemente il tumore ovarico è fondamentale, ma purtroppo non sono ancora disponibili screening efficaci e il tumore ovarico dà segni di sé solo in fase avanzata”, dichiara Enrico Busato, direttore UOC Ginecologia e Ostetricia, Ospedale Ca’ Foncello di Treviso. “L’unica strategia preventiva è la chirurgia profilattica nelle donne a rischio che vengono identificate con i test genetici per le alterazioni dei geni BRCA 1 e BRCA 2. Rispetto all’approccio e al trattamento, diverse cose sono cambiate rispetto a 10-15 anni fa. Ad esempio – prosegue – la chirurgia è diventata altamente specialistica, per questo deve essere effettuata solo in Centri di riferimento, inoltre può essere mininvasiva negli stadi iniziali della malattia e più invasiva negli stadi avanzati, con l’obiettivo di asportare tutta la malattia visibile. Nel nostro Centro di riferimento, al quale afferiscono anche pazienti provenienti da Belluno e Feltre, abbiamo un Percorso Diagnostico-Terapeutico Assistenziale (PDTA) all’interno del quale si inserisce un team multidisciplinare, assolutamente indispensabile per affrontare una patologia complessa come il tumore dell’ovaio. La donna – continua – dal momento della diagnosi viene seguita per tutta la fase pre-operatoria e post operatoria fino alle cure mediche e al follow-up: cure mediche che in anni recenti sono molto migliorate, allungando la sopravvivenza con periodi più lunghi liberi da malattia e miglioramento della qualità della vita. Il Centro offre anche un sostegno psicologico per le pazienti e i famigliari necessario per affrontare una diagnosi sempre molto drammatica.” La sopravvivenza delle pazienti cambia decisamente quando il tumore ovarico viene scoperto precocemente. Spesso, le donne arrivano invece all’osservazione quando la malattia è in stadio avanzato e le cure diventano più limitate e meno efficaci.