
Secondo uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology, il farmaco tirzepatide (TZT), utilizzato contro il diabete, farebbe bene anche al cuore e al peso. Autore della ricerca, il prof. Giuseppe Paolisso, docente presso l’Università UniCamillus di Roma e ordinario di Medicina Interna presso l’Università Vanvitelli di Napoli; allo studio hanno inoltre partecipato anche ricercatori dell’Università di Salerno e dell’INRCA-IRCCS di Ancona. Tirzepatide è da poco presente nel mercato USA; non ancora in quello italiano. I ricercatori hanno condotto dapprima una meta-analisi sugli effetti cardiovascolari della TZT; in un secondo momento, hanno valutato gli effetti protettivi cardiaci in vitro su cellule cardiache umane in laboratorio per realizzare poi un’analisi bioinformatica al fine di confermare il meccanismo d’azione. Dall’analisi dei dati si è evinto che tirzepatide ridurrebbe le probabilità di eventi cardiovascolari gravi, proteggendo le cellule cardiache da ipertrofia, fibrosi e morte cellulare; favorirebbe inoltre contrattilità cardiaca.
“La tirzepatide è un nuovo farmaco per la cura del diabete di tipo 2, che però si associa anche a notevoli effetti anti-obesità, nonché protettivi nei confronti delle cardiopatie indotte dal diabete”, dichiara Paolisso. “Nel nostro studio evidenziamo che gli effetti cardioprotettivi della TZT sono legati ad azione antinfiammatoria e di contrasto dello stress ossidativo e della fibrosi cardiaca. Tali effetti rendono questo nuovo farmaco di estrema attualità e di grande efficacia nella terapia del diabete di tipo 2. Tutti – prosegue – sono concordi nel ritenere che la tirzepatide sostituirà la semaglutide come farmaco per perdere peso, e che potrebbe diventare in breve il principio più efficace per trattare obesità e diabete, nonché per prevenire le malattie cardiovascolari, prima causa di morte nel paziente diabetico di tipo 2.”