Scoperti geni che aprono alla possibilità di nuove cure per l’incontinenza femminile. È quanto si sostiene in uno studio presentato dal prof. Rufus Cartwright, dell’Imperial College London, in occasione della conferenza della European Society of Human Genetics recentemente svoltasi a Copenaghen. L’incontinenza urinaria da sforzo si verifica quando la donna perde le urine a seguito di uno sforzo anche minimo, come ridere, starnutire, sollevare una busta della spesa. Si tratta di un disturbo molto diffuso che oggi viene soprattutto con esercizi per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico o con l’accortezza di bere meno fluidi e perdere peso se necessario. In altri casi sono necessari degli interventi chirurgici. Ebbene i ricercatori hanno studiato 9000 donne finlandesi e britanniche e isolato dei geni potenzialmente coinvolti nel disturbo che in oltre la metà dei casi potrebbe essere un problema ereditario. Secondo gli esperti, i geni isolati sono già coinvolti nella cura di malattie per le quali sono già in uso dei farmaci, per cui un riadattamento di queste terapie potrebbe aprire a nuove possibilità di cura per questo fastidioso problema.
L’incontinenza urinaria colpisce 1 donna su 4 a un livello tale da comprometterne la qualità di vita; sempre 1 su 4 può soffrire a vari livelli di incontinenza cosiddetta da sforzo. In molti casi si tratta anche di un disturbo che compare dopo il parto. L’incontinenza urinaria, che si verifica invece a seguito di episodi di urgenza, va trattata con terapia medica (vescica iperattiva) e vanno sempre escluse le infezioni.