Un “occhio” per chi non ci vede

Una minuscola telecamera da attaccare agli occhiali che registra tutto ciò che ha davanti e aiuta i non vedenti a “vedere”. Non solo può dare indicazioni sulla strada o leggere un menù al ristorante, ma anche memorizzare fino a 100 volti, in modo da informare subito le persone di chi si trovano di fronte. È un dispositivo rivoluzionario quello messo a punto dall’azienda israeliana Orcam Techonology e presentato in questi giorni a ExpoSanità a Bologna.

Questo piccolo apparecchio, da poco disponibile in Italia, si chiama Orcam My eye 2.0 ed è un dispositivo di visione assistita per aiutare le persone non vedenti, ipovedenti e dislessiche nelle attività quotidiane, in modo che possano vivere con più indipendenza possibile. “Pesa solo 28 grammi, consiste di una camera e un altoparlante: la camera riprende tutte le informazioni visuali (testi, menù, segnali stradali) e poi le traduce in parole, che vengono espresse in modo discreto all’utente”, spiega Rotem Geslevich, responsabile aziendale per Italia, Spagna e Portogallo di Orcam Techonology. Orcam My Eye 2.0 (versione più avanzata del precedente Orcam My Eye) si può attaccare a qualsiasi paio di occhiali con l’aiuto di calamite in modo molto facile e intuitivo e può leggere qualsiasi tipo di testo stampato o su schermo. Tra le altre funzioni, poi, c’è quella di riconoscere le persone: il dispositivo può memorizzare fino a 100 volti quindi gli si può “insegnare” a riconoscere i volti di amici, parenti e conoscenti. “Può anche memorizzare i prodotti, o riconoscere le banconote – prosegue Geslevich – e ‘leggere’ i codici a barre: una persona andando in negozio e prendendo in mano il prodotto può sapere esattamente cos’è, ad esempio una bottiglia d’acqua, o la marca. Sa riconoscere anche i gesti delle persone, ed è in grado di dire che ore sono facendo solo il gesto con la mano, senza neppure avere l’orologio.”

La mission di questo dispositivo è dunque quella di aiutare le persone nello svolgimento delle loro attività quotidiane, riconoscendo velocemente familiari e amici, ma anche di affrontare senza problemi attività che per un non vedente potrebbe essere non così banali, come sapere ora e data esatta, ordinare nel ristorante e leggere i libri.