A oggi non sappiamo con certezza se i tatuaggi causino tumori, ma secondo studio pubblicato su Scientific Reports, i pigmenti impiegati nell’inchiostro da tatuaggio migrerebbero sino ai linfonodi, portando a un loro ingrossamento cronico. Per quanto gli effetti a lungo termine del fenomeno siano ancora poco studiati e conosciuti, questo dato ha creato una certa inquietudine nei media, indicando i tatuaggi come possibile causa di tumori, anche se si tratta di risultati ancora troppo preliminari per giungere a una qualsiasi conclusione.
Hiram Castillo Michel, della European Synchotron Radiation Facility di Grenoble, sostiene che le infezioni cutanee siano comuni effetti collaterali dei tatuaggi, causati da granulomi e allergie, derivanti direttamente dall’area tatuata. Purtroppo, gli effetti collaterali cronici come i tumori sono più difficili da individuare, dato che di solito non emergono prima di anni o decenni dall’esposizione. Sinora i regolamenti relativi alla sicurezza dei tatuaggi sono stati incentrati principalmente sull’igiene e sulla prevenzione delle infezioni. L’inchiostro impiegato nei tatuaggi in genere contiene pigmenti organici ma può includere anche nickel, cromo, manganese, cobalto o diossido di titanio, alcuni dei quali sono considerati cancerogeni o sensibilizzanti, e sono potenzialmente pericolosi per la salute. In ogni caso, il deposito di elementi dall’inchiostro nei linfonodi non era mai stato investigato sinora e, non essendo attualmente disponibili dati sull’esposizione a elementi tossici, il pubblico dovrebbe essere consapevole dei potenziali rischi comportati da colori che vengono in genere ritenuti sani.