Stenosi dell’uretra recidiva: un grave problema che molti ignorano

Un lettore di ClicMedicina ci chiede di un problema di estrema importanza di cui però si parla poco. Per questo abbiamo deciso di dare rilevanza ai chiarimenti richiesti: “Due anni addietro, a seguito di un intervento di chirurgia generale (emorroidi molto grosse e sanguinanti) ho mantenuto il catetere vescicale per 4 giorni. Negli ultimi 3 anni sono stato operato per tre volte di uretrotomia endoscopica a causa di un restringimento dell’uretra. L’ultima volta mi hanno dovuto inserire in vescica addirittura un catetere sovrapubico perché non si passava dall’uretra. Oggi un altro urologo mi ha parlato di utilizzare la mucosa della lingua per risolvere il problema. Ho 44 anni. Potrei saperne di più? Ci sono dei pericoli?”

Risponde il prof. Aldo Franco De Rose

L’utilizzo di un porzione di mucosa della lingua nel trattamento delle stenosi dell’uretra si sta rilevando una pratica molto efficace. Il prelievo della mucosa viene effettuato senza alcun rischio dalla porzione inferiore della lingua e, contrariamente a quanto si possa immaginare, il post operatorio non è doloroso e non si ha alcun disturbo nel parlare o mangiare. In ogni caso l’utilizzo della mucosa linguale non rappresenta l’unico metodo per risolvere definitivamente la stenosi dell’uretra. Infatti, a seconda della posizione e della lunghezza della stenosi, valutabile mediante ecografia e/o uretrografia, esistono differenti possibilità chirurgiche. Nel caso riferito, qualora la lunghezza della stenosi non superi il cm, si potrebbe ricorrere anche alla rimozione del tratto stenotico e anastomosi dei due monconi uretrali integri (anastomosi termino-terminale), previo isolamento e mobilizzazione dell’uretra stessa. In ogni caso la strategia chirurgia spetta esclusivamente all’urologo, dopo aver valutato prima di tutto l’origine della stenosi, poi la sede, la lunghezza e i trattamenti effettuati in precedenza.