
A oggi, la cura più diffusa per la stenosi aortica sintomatica grave consiste nella sostituzione della valvola aortica compromessa con una artificiale impiantata mediante chirurgia a cuore aperto o con bypass cardiopolmonare. Si tratta di interventi per cui tuttavia non tutti i soggetti sono idonei: il 33% dei casi con stenosi aortica grave non viene infatti sottoposto a chirurgia a cuore aperto per fattori quali l’età o l’avanzata disfunzione del ventricolo sinistro.
Proprio per quei pazienti considerati inoperabili o a rischio medio-alto, dal 2002 sono disponibili soluzioni minimamente invasive, come l’impianto valvolare aortico transcatetere (TAVI). Concepito per ridurre i rischi associati alla sostituzione chirurgica a cuore aperto, la TAVI consiste nell’inserimento di una protesi all’interno della valvola aortica stenotica mediante appositi cateteri; i punti di accesso più comuni sono l’arteria femorale dell’inguine (tecnica transfemorale) o una piccola incisione praticata nel torace (tecnica transapicale).
Il punto sullo stato dell’arte delle pratiche mininvasive nel trattamento della valvulopatia aortica è stato fatto nei giorni scorsi a Londra, in occasione del congresso annuale PCR London Valves. Tra i presidi di riferimento per l’approccio percutaneo è il sistema ACURATE neo™, per il quale sono stati presentati i promettenti risultati di uno studio che ha valutato la sicurezza e l’efficacia della sua seconda iterazione, ACURATE neo2™. In particolare, i dati dimostrano:
* Il 97,5% di successo delle procedure, della durata media inferiore ai 4 minuti;
* Perdita paravalvolare (PVL) lieve o meno nel 97% dei pazienti, con il restante 3% che ha fatto registrare PVL moderato e con lo 0% di casi con PVL superiore al moderato;
* Tasso di mortalità per qualsiasi causa del 3%;
* Infarto debilitante 1,7%.
Il sistema consiste in una valvola aortica autoespandibile soprannulare impiantata con accessori di rilascio transfemorali e transapicali che offrono una procedura intuitiva, una modalità di rilascio prevedibile e un posizionamento stabile. “Siamo molto soddisfatti delle performance iniziali del sistema ACURATE neo2 – dichiara Ian Meredith, M.D., executive vice president e global chief medical officer di Boston Scientific – e dei bassi tassi di perdita paravalvolare, inferiori a quanto precedentemente riportato con ACURATE neo grazie alla nuova tecnologia avanzata di tenuta.”