Sospetto contagio di Covid-19 in vacanza? Ecco i sintomi a cui fare attenzione e come comportarsi

Recentemente è stato osservato come alcuni casi di infezione di Covid-19 esordiscano con perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o anche solo diminuzione dell’olfatto (iposmia); in altri casi, si ha perdita del gusto (ageusia) o semplicemente alterazione del gusto (disgeusia).

 

 

I SINTOMI PIÙ COMUNI DI COVID-19

  • febbre ≥ 37,5 °C e brividi;
  • tosse di recente comparsa;
  • difficoltà respiratorie;
  • raffreddore, naso che cola;
  • mal di gola;
  • diarrea (soprattutto nei bambini).

Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, e persino la morte. Circa il 20-30% dei casi di Covid-19 richiede ospedalizzazione e solo il 4% sviluppa una forma grave della malattia. I tassi di ospedalizzazione sono più elevati per le persone di età superiore ai 60 anni e per quelle con patologie sottostanti (dati UE/SEE).

In caso di sintomi o dubbi, è necessario rimanere a casa; non bisogna andare al pronto soccorso o presso gli studi medici ma è necessario chiamare al telefono il medico di famiglia, il pediatra, la guardia medica oppure chiamare il numero verde regionale.

Le persone che hanno maggiori probabilità di sviluppare forme gravi di malattia sono i soggetti anziani ma anche persone più giovani con ipertensione arteriosa, problemi cardiaci, diabete, malattie respiratorie croniche, cancro e immunodepressi (per patologia congenita o acquisita, trapiantati o in trattamento con farmaci immunosoppressori). Il periodo di incubazione – ossia del tempo che intercorre fra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici – varia fra 2 e 11 giorni, fino ad un massimo di 14 giorni.