A conclusione dei due giorni di simposio plenario dal titolo “Long-Term Care ONE”, Italia Longeva, network scientifico del Ministero della Salute per l’invecchiamento e la longevità attiva, ha presentato nuove soluzioni per rafforzare i percorsi socio-assistenziali alternativi al contesto ospedaliero, e così cooperare anche alla sostenibilità economica dell’assistenza a lungo termine. “In Italia sono presenti più di 12.200 presidi residenziali che contano oltre 384.400 posti letto”, spiega Fabrizia Lattanzio, Direttore Scientifico IRCCS-INRCA Ancona. “Ad oggi il tema della qualità dell’assistenza all’interno delle RSA è molto dibattuto, soprattutto in considerazione dell’estrema eterogeneità del settore. Spesso la cronaca riporta episodi di malasanità, e persino di violenza, legati proprio al contesto residenziale. È dunque importante agire concretamente, per favorire interventi di miglioramento basati sui principi di equità, efficienza ed efficacia, ed appianare quelle difformità che coinvolgono persino la denominazione e le caratteristiche delle strutture. Proprio per elevare, su scala nazionale, il livello di qualità dell’assistenza e delle prestazioni residenziali erogate, nell’ottica del miglioramento continuo, Italia Longeva, in collaborazione con l’IRCCS INRCA, ha avviato il progetto ‘Sigillo Qualità’, che consente alle strutture di intraprendere su base volontaria un percorso di miglioramento e verifica, e, in caso di esito positivo, di ottenere un apposito sigillo, il riconoscimento della certificazione all’eccellenza. Il progetto ‘Sigillo Qualità Italia Longeva’ si basa sull’approccio della certificazione ISO 9001-2015 e sulle misure di qualità riportate nella letteratura internazionale e derivate dall’esperienza InterRAI. L’adesione di una RSA al progetto prevede l’avvio di un percorso interno di revisione dei processi assistenziali, e l’apertura della struttura all’esterno tramite l’adozione di un set di indicatori da comunicare agli utenti (ospiti e loro familiari) e al decisore pubblico, e infine la disponibilità a sottoporsi a vere e proprie verifiche ispettive da parte di un ente terzo accreditato. Ad oggi – prosegue Lattanzio – si è conclusa con successo la sperimentazione dell’iniziativa, presso l’Istituto Grimani Buttari di Osimo. Il nostro auspicio è che con il ‘Sigillo Qualità Italia Longeva’ s’inneschi un meccanismo virtuoso che spinga le residenze a voler innalzare la qualità dei servizi offerti anche perché Italia Longeva divulgherà l’elenco delle RSA che otterranno il Sigillo, a beneficio del pubblico e dell’utenza. Obiettivo ulteriore è di coinvolgere nel processo le Regioni che, condividendo i vantaggi derivanti dal progetto, possano essere interessate a promuovere l’eccellenza investendo nel settore.”
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