Smettere di russare. Un aiuto da 4 app e 10 consigli particolari

L’acqua sul comodino è un indizio. Chi russa non può farne a meno. Ma russare, o meglio, essere affetti da roncopatia non è solo un’abitudine fastidiosa, è soprattutto un campanello d’allarme per numerosi disturbi e patologie. Ad oggi, esistono molte app per il controllo del russamento. Il gruppo di ricerca del Master di II livello in Sindrome delle Apnee del Sonno dell’Università di Tor Vergata (a.a. 2018/19) diretto dal prof. Stefano Di Girolamo, ordinario e responsabile della UOSD di Otorinolaringoiatria del Policlinico Tor Vergata di Roma ha individuato le migliori quattro.

“Rivolgersi all’otorinolaringoiatra per una visita di controllo dovrebbe essere naturale. Eppure tanti preferiscono tralasciare per non cambiare gli stili di vita sbagliati che spesso causano il problema”, Di Girolamo. Le 4 app studiate dal gruppo si chiamano: Snore Lab, Sleep Apnea Auditor, Snore Control e Apnea Supervisor. Tutte riescono a monitorare il russamento e ad effettuare delle statistiche; alcune sono in grado di isolare i rumori dell’ambiente circostante e rilevano l’efficacia dei rimedi contro il russamento. Sleep Apnea Auditor, per esempio, monitora il respiro durante il sonno, identificando i pattern tipici di chi soffre di apnee ed eventualmente effettua una registrazione da far valutare in seguito ad uno specialista. Il gruppo di ricerca ha individuato anche le migliori quattro app che stimolano la posizione del paziente: Snore o2, Anti Snore Solution, Apnea Sleep Assistant, Somno Pose. Queste app sono in grado di analizzare il respiro e si utilizzano con l’ausilio di altri device, come cuscini e indossabili. Nel caso di Apnea Sleep Assistant, vengono percepiti i movimenti del paziente durante il sonno, in particolare se il paziente non sta dormendo su un fianco, il telefono inizia a vibrare per far cambiare posizione.

CHIRURGIA E DISPOSITIVI

Esistono tante strade per risolvere il problema del russamento. “In caso di ostruzione, occorre intervenire chirurgicamente”, dichiara Di Girolamo. Negli anni le tecniche sono migliorate divenendo mininvasive, il rischio di sanguinamento è diminuito e non c’è più la necessità di inserire i tamponi nasali. “In sala operatoria si compie una riduzione volumetrica dei turbinati e una correzione di anomalie strutturali del naso. Fra le varie procedure non chirurgiche c’è l’utilizzo durante il sonno dei dispositivi, denominati mad o mandibular advancement device, ovvero, protesi che aumentano lo spazio del cavo orale.

PERCHÉ È IMPORTANTE SMETTERE DI RUSSARE

Quando le cause del russamento vengono trascurate il quadro clinico può peggiorare e portare a conseguenze serie per il paziente. La respirazione durante il sonno diviene ancora più difficile nel caso della cosiddetta UARS, acronimo per Upper airway resistance syndrome o sindrome da aumentata resistenza delle vie respiratorie superiori. I sintomi, oltre al russamento, sono i risvegli ripetuti, i microrisvegli e la frammentazione del sonno. “Il paziente non va in apnea in questo caso perché il microrisveglio permette di dilatare i muscoli. La frammentazione non consente un sonno profondo al paziente che quindi di giorno sarà stanco, farà fatica a concentrarsi e mostrerà nervosismo.”

IN APNEA

Conseguenza ancora più grave della roncopatia è la sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) che in Italia interessa 2milioni di persone e nel mondo 100milioni. Chi ne soffre, oltre a russare, durante il sonno interrompe il respiro e per pochi secondi va in apnea per poi ricominciare a respirare. Grazie a quella pausa, scaturita dall’interruzione del passaggio di ossigeno, il cervello invia un segnale di risveglio. Con il tempo, questa frammentazione del sonno può provocare anche dei danni neurologici. Ad esserne maggiormente colpiti sono gli uomini, nella fascia d’età fra i 50-70 anni. Gli over70 soffrono in maniera minore di OSAS perché di frequente subiscono un impoverimento della massa grassa e muscolare a causa dell’insorgere di altre malattie o della progressiva perdita di appetito. La sindrome viene spesso sottovalutata anche se ha conseguenze molto serie fra cui il maggior rischio infarto e ictus o in generale problemi cardiaci, l’ipertensione, le complicanze neurologiche e gli incidenti stradali dovuti alla sonnolenza.

Le apnee notturne rappresentano una disfunzione che va controllata negli anni perché non esiste una soluzione immediata. La prima indicazione al paziente è comunque il dimagrimento tramite una dieta stabilita dallo specialista, unita al costante esercizio fisico. Un dispositivo per migliorare il sonno è la CPAP, una maschera che aiuta la respirazione. Gli interventi chirurgici invece variano a seconda della sede dove insiste l’ostruzione che può essere a livello del naso, del cavo orale, e dell’ipofaringe. I tempi di degenza cambiano a seconda del tipo di intervento. Se l’operazione interessa il naso, si effettua in day surgery; se si interviene sul cavo orale, la degenza in ospedale è di una sola notte; se infine si deve operare l’ipofaringe, il periodo può superare la settimana, in particolare se viene utilizzato il robot chirurgico.

10 CONSIGLI PER SMETTERE DI RUSSARE

1. Bere la corretta quantità di acqua ovvero un litro e mezzo al giorno di oligominerale, a basso contenuto di residuo fisso;

2. Tenere sotto controllo pressione, glicemia e colesterolo;

3. Associare alla dieta un costante esercizio fisico;

4. Usare le app capaci di registrare il russamento o l’assenza di rumore durante il sonno;

5. Indossare l’orologio con il cardiofrequenzimetro per monitorare i battiti cardiaci;

6. Dormire su un fianco;

7. Legare una pallina da tennis dietro la schiena al centro delle scapole per non consentire al corpo di dormire supini;

Le misure del proprio corpo a cui bisogna stare attenti:

8. La circonferenza della vita nella donna non deve superare gli 80cm mentre nell’uomo i 94cm;

9. La misura del collo negli uomini non deve essere sopra i 43cm, nelle donne sopra i 41cm;

10. L’indice di massa corporea o body mass index (BMI) è compreso tra 18,5 e 24,9 kg/m2. Fino a 29,9 si tratta di sovrappeso. Per il rischio di OSAS va considerata l’obesità che parte da un BMI di 29 kg/m2 (obesità di 1 grado) 25kg/m2. Per calcolare l’indice, occorre dividere il proprio peso per l’altezza elevata al quadrato.

7 AVVERTENZE

1. Non abusare con i sedativi e gli alcolici;

2. Non fumare. Le sigarette – anche quelle elettroniche – provocano l’infiammazione della mucosa che richiama liquido gonfiandosi;

3. Non eccedere nei condimenti e in particolare nell’uso del sale;

4. È buona abitudine non togliere la dentiera durante il sonno notturno perché aiuta a far avanzare la lingua e riduce il rischio del russamento;

5. Non andare a dormire subito dopo aver bevuto bevande gassate o alcolici;

6. Non cercare di svegliare il paziente che russa con schiocchi o richiami: il rischio è provocare un microrisveglio;

7. Non trascurare la sonnolenza diurna o l’affaticamento.