
È in crescita il numero di milanesi che dichiara di non avere intenzione di smettere di fumare. È questo uno dei dati emersi dall’indagine che la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori LILT di Milano ha commissionato alla Doxa in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, che si celebra il 31 maggio. Il 74% degli intervistati ha infatti risposto di non voler spegnere per sempre la sigaretta, rispetto al 63% del 2016. E solo il 23%, contro il 26% del 2016, ha dichiarato di essere intenzionato a smettere di fumare.
Il dato confortante è che il numero di fumatori milanesi è in leggero calo, passando dal 20% del 2016 al 19% del 2017. Lo stesso vale per il consumo medio giornaliero di sigarette, sceso a 9,9 nel 2017 rispetto alle 10,5 dell’anno precedente. Tra i giovani di età compresa fra i 15 e i 24 anni, il 25% sono fumatori, mentre il 68% dichiara di non aver mai fumato. È però alta la percentuale di giovani che non ha intenzione di smettere (67%); solo il 25% vuole invece spegnere per sempre la sigaretta.
“Questi dati ci spingono a potenziare il nostro impegno nella lotta contro il fumo – dichiara il prof. Marco Alloisio, Presidente LILT Milano e Coordinatore Unione Regionale LILT Lombardia – anche se il calo del numero di fumatori e del consumo giornaliero di sigarette è incoraggiante. Il fumo è infatti la prima causa di morte nei Paesi industrializzati: secondo l’American Cancer Society è responsabile di circa il 30% di tutti i decessi. In Italia questa stima corrisponde a più di 180mila morti evitabili l’anno, decessi in larga parte riconducibili a malattie cardiovascolari, tumori e malattie dell’apparato respiratorio. E sono tra 70mila e 83mila le morti l’anno per patologie fumo correlate. L’ultimo rapporto Aiom-Airtum sui ‘Numeri del cancro’ sottolinea che evidenze riguardanti l’esposizione al fumo passivo e il rischio di tumori, soprattutto quello del polmone e delle vie aero-digestive superiori, confermano che non esiste una dose sicura per l’esposizione al fumo. Smettere di fumare – conclude Alloisio – riduce invece dopo 5 anni del 50% il rischio di sviluppare tumori del cavo orale, dell’esofago e della vescica e, dopo 10 anni, di morire per carcinoma del polmone.”