
Presentato a Roma IBSCOM il Comitato Sindrome dell’Intestino Irritabile, un nuovo organismo che si prefigge di favorire la conoscenza, la diagnosi e l’accesso alle terapie per una patologia ampiamente diffusa nelle sue diverse manifestazioni, alcune delle quali – anche se circoscritte – di estrema gravità e forte impatto sullo stato di salute e sulla qualità della vita. La costituzione del Comitato è stata una decisione che è progressivamente maturata nel tempo, in linea con l’obiettivo di offrire una risposta a un’istanza sanitaria sottostimata e spesso trascurata, che fa seguito anche ai risultati di un’indagine sulla patologia condotta dal Censis. Uno studio che ne ha confermato l’ampia rilevanza sociale, grazie a una serie di interviste condotte su pazienti, presso centri di gastroenterologia su tutto il territorio nazionale. Dolore addominale, meteorismo e gonfiore, accompagnati da stipsi e/o diarrea sono i principali sintomi che la caratterizzano, come ha dichiarato Ketty Vaccaro, responsabile dell’area Welfare e salute del Censis; la diagnosi non di rado è tardiva perché inizialmente sottovalutata dagli stessi pazienti e perché i suoi sintomi sono spesso contrastati in modo inadeguato con un casuale, inefficace e a volte dannoso “fai da te”. La sindrome IBS-C ha poi un impatto molto pesante sulla vita quotidiana e è spesso causa di assenteismo dal lavoro, oltre a influenzare pesantemente la condizione psicologica del paziente. “Un sollievo importante rispetto a queste forme più severe potrebbe venire dall’innovazione, grazie alla quale oggi sono disponibili terapie con azione mirata che interferiscono contemporaneamente con i sintomi del dolore e della stipsi”, ha sottolineato il prof. Enrico Stefano Corazziari, Dirigente medico UOC di Gastroenterologia presso il Dipartimento di medicina interna e specialità mediche dell’Università La Sapienza di Roma. Sarebbe importante che queste terapie, almeno per i pazienti più gravi, fossero dispensate dal Servizio Sanitario Nazionale, magari su esclusiva prescrizione dello specialista.”