Al via il progetto Percorso Regionale per l’Implementazione della Medicina di Precisione nei Territori Italiani, creato da Associazioni Pazienti Insieme per il Diritto alla Medicina Personalizzata in Oncologia APMP, con il supporto di Roche e Deloitte. L’iniziativa prevede una serie di tavoli di confronto in 6 Regioni italiane ed è volta a “favorire la connessione di stakeholder chiave, quali clinici, istituzioni regionali, management sanitario e referenti delle Associazioni di pazienti e delle Reti oncologiche regionali (ove presenti), al fine di fornire una fotografia della medicina di precisione nel nostro Paese e di co-creare proposte operative concrete per sensibilizzare la corretta implementazione della medicina di precisione in Oncologia sul territorio nazionale”.
Secondo il Dipartimento per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico della Sicilia – Regione da cui inizia il percorso del progetto – il 4% circa della popolazione siciliana avrebbe ricevuto una diagnosi di tumore. Il dato è in costante aumento per molteplici fattori, tra cui la diffusione degli screening o di altre forme di diagnosi precoce di alcuni tumori (mammella, colon-retto, etc.), l’aumento della speranza di vita e i costanti miglioramenti negli anni di sopravvivenza dal momento della diagnosi. Sempre il Sicilia, circa il 68% dei 25 Centri censiti dall’Aiom nel 2022 presenta dei laboratori di Biologia Molecolare Diagnostica; tra questi, solo alcuni risultano essere in possesso delle certificazioni di qualità per poter eseguire indagini di genetica oncologica condotte con metodologie di sequenziamento massivo parallelo (NGS, next-generation sequencing) sul territorio regionale.
“Stiamo assistendo nell’ultimo periodo ad una rivoluzione molecolare e digitale e ci aspettiamo che nei prossimi anni la biologia molecolare, la genomica e l’intelligenza artificiale lavorino insieme per una medicina di precisione sempre più a portata del paziente”, dichiara Filippo Fraggetta, direttore Uoc Anatomia Patologica, AO Gravina di Caltagirone e presidente Siapec-Iap. “Negli ultimi anni – afferma il prof. Vincenzo Adamo, coordinatore della Rete Oncologica Siciliana Re.O.S. e del Molecular Tumor Board regionale – è cambiato molto il paradigma dell’atteggiamento verso il percorso diagnostico terapeutico del paziente, il quale è e deve essere al centro, circondato da diversi esperti, tra cui per esempio il Genetista, il Chirurgo, l’Anatomopatologo e il Radioterapista. Per questo motivo è di fondamentale importanza che dalla discussione multidisciplinare nasca, non solo un percorso di cura corretto, ma anche un piano terapeutico mirato e personalizzato.”
“Le associazioni dei pazienti sono ora più che mai al fianco dei clinici”, dichiara la dott.ssa Giuseppina Scandurra, direttore UOC Oncologia Medica, AO Cannizzaro di Catania e socio fondatore e consigliere Acto Sicilia. “Insieme, dovranno collaborare con le istituzioni per ribadire fortemente quelle che sono le necessità ed i bisogni del paziente. Per questa ragione, uno dei passaggi fondamentali è quello di creare una solida alleanza terapeutica tra le strutture sanitarie e il mondo delle associazioni pazienti affinché tutti i pazienti possano usufruire delle migliori opportunità terapeutiche.”