Settimana delle Vaccinazioni 2025, Oms-Unicef-Gavi: “10,3milioni casi di morbillo nel 2023; +20% rispetto al 2022”

Oms, Unicef e Gavi, in occasione della Settimana Mondiale delle Vaccinazioni, dal 24 al 30 aprile 2025, ritengono che gli sforzi per l’immunizzazione siano “sempre più minacciati dalla disinformazione, dalla crescita demografica, dalle crisi umanitarie e dai tagli ai finanziamenti, che mettono a repentaglio i progressi e lasciano a rischio milioni di bambini, adolescenti e adulti”. I focolai di malattie prevenibili con il vaccino, come il morbillo, la meningite e la febbre gialla, sono in aumento a livello globale e malattie come la difterite, a lungo tenute sotto controllo o praticamente scomparse in molti Paesi, rischiano di riemergere. In risposta, le Agenzie chiedono “un’attenzione politica e investimenti urgenti e sostenuti per rafforzare i programmi di immunizzazione e proteggere i progressi significativi raggiunti nella riduzione della mortalità dei bambini negli ultimi 50 anni”.

“I vaccini hanno salvato più di 150milioni di vite negli ultimi 50 anni”, dichiara il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “I tagli ai finanziamenti per la salute globale hanno messo in pericolo questi risultati faticosamente raggiunti. Le epidemie di malattie prevenibili con un vaccino sono in aumento in tutto il mondo, mettendo a rischio vite umane ed esponendo i Paesi a costi maggiori per il trattamento delle malattie e la risposta ai focolai. I Paesi con risorse limitate devono investire negli interventi a più alto impatto, tra cui i vaccini.”

MORBILLO IN AUMENTO, CON 61 EPIDEMIE

Focolai in aumento e Sistemi Sanitari sotto pressione. Il morbillo sta tornando ad essere particolarmente pericoloso, rilevano le Agenzie. Il numero di casi è aumentato di anno in anno dal 2021, seguendo le riduzioni della copertura vaccinale che si sono verificate durante e dopo la pandemia da COVID-19 in molte comunità. Si stima che i casi di morbillo abbiano raggiunto i 10,3milioni nel 2023, con un aumento del +20% rispetto al 2022. Le Agenzie avvertono inoltre che questa tendenza in aumento è probabilmente proseguita nel 2024 e nel 2025, con l’intensificarsi dei focolai in tutto il mondo. Negli ultimi 12 mesi, 138 Paesi hanno segnalato casi di morbillo, e 61 hanno registrato epidemie ampie o dirompenti, il numero più alto osservato in qualsiasi periodo di 12 mesi dal 2019.

MENINGITE

Anche i casi di meningite in Africa sono aumentati notevolmente nel 2024 e la tendenza in aumento è proseguita nel 2025. Solo nei primi 3 mesi di quest’anno, sono stati segnalati più di 5.500 casi sospetti e quasi 300 decessi in 22 Paesi. Questo fa seguito ai circa 26mila casi e ai quasi 1.400 decessi registrati lo scorso anno in 24 Paesi.

FEBBRE GIALLA IN 12 PAESI

Anche i casi di febbre gialla nella regione africana sono in aumento, con 124 casi confermati in 12 Paesi nel 2024. Ciò avviene dopo il drastico calo della malattia nell’ultimo decennio, grazie alle scorte globali di vaccino e all’uso del vaccino contro la febbre gialla nei programmi di immunizzazione di routine. Nella regione delle Americhe, i focolai di febbre gialla sono stati confermati dall’inizio di quest’anno, con un totale di 131 casi in 4 Paesi.

I FONDI

Queste epidemie si verificano in un contesto di tagli ai finanziamenti globali, sottolineano ancora le Agenzie. Un recente rapido bilancio dell’Oms con 108 uffici nazionali dell’Oms – per lo più in Paesi a basso e medio reddito – mostra che quasi la metà di questi Paesi sta affrontando interruzioni da moderate a gravi delle campagne di vaccinazione, dell’immunizzazione di routine e dell’accesso alle forniture a causa della riduzione dei finanziamenti dei donatori. Anche la sorveglianza delle malattie, comprese quelle prevenibili con il vaccino, ha subito ripercussioni in più della metà dei Paesi esaminati. Allo stesso tempo, il numero di bambini che non ricevono le vaccinazioni di routine è aumentato negli ultimi anni, anche se i Paesi stanno facendo sforzi per recuperare i bambini mancati durante la pandemia. Nel 2023, si stima che 14,5milioni di bambini non abbiano ricevuto tutte le dosi di vaccino di routine, rispetto ai 13,9milioni del 2022 e ai 12,9milioni del 2019. Oltre la metà di questi bambini vive in Paesi in conflitto, fragili o instabili, dove l’accesso ai Servizi Sanitari di base è spesso interrotto.

“La crisi globale dei finanziamenti sta limitando gravemente la nostra capacità di vaccinare contro il morbillo oltre 15milioni di bambini vulnerabili in Paesi fragili e colpiti da conflitti”, afferma la direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell. “I servizi di vaccinazione, la sorveglianza della malattia e la risposta ai focolai in quasi 50 Paesi sono già stati interrotti, con battute d’arresto di livello simile a quello che abbiamo visto durante il COVID-19. Non possiamo permetterci di perdere terreno nella lotta contro le malattie prevenibili.”

Sarà fondamentale – proseguono le Agenzie – continuare a investire nell’iniziativa Big Catch-Up, lanciata nel 2023 per raggiungere i bambini che hanno perso i vaccini durante la pandemia da COVID-19, e in altri programmi di immunizzazione di routine.

“Gli sforzi congiunti dell’Oms, dell’Unicef, di Gavi e dei partner hanno aiutato i Paesi ad ampliare l’accesso ai vaccini e a rafforzare i sistemi di immunizzazione attraverso l’assistenza sanitaria di base, anche a fronte di sfide crescenti. Ogni anno – prosegue la nota congiunta – i vaccini salvano quasi 4,2milioni di vite contro 14 malattie, di cui quasi la metà nella regione africana.”

Le campagne di vaccinazione hanno portato all’eliminazione della meningite A nella cintura africana della meningite, mentre un nuovo vaccino che protegge da 5 ceppi di meningite promette una protezione più ampia, con sforzi in corso per espandere il suo uso per la risposta e la prevenzione dei focolai. Sono stati compiuti progressi anche nella riduzione dei casi di febbre gialla e dei decessi, grazie all’aumento della copertura vaccinale di routine e delle scorte di vaccino d’emergenza, ma i recenti focolai in Africa e nella regione delle Americhe evidenziano i rischi nelle aree in cui non sono stati segnalati casi in passato, la bassa copertura vaccinale di routine e le lacune nelle campagne preventive.
Inoltre, negli ultimi 2 anni si sono registrati progressi sostanziali in altre aree di immunizzazione.

Nella regione africana, che ha il più alto tasso al mondo di cancro al collo dell’utero, la copertura vaccinale contro l’HPV è quasi raddoppiata tra il 2020 e il 2023, passando dal 21% al 40%, a testimonianza di uno sforzo globale concertato per eliminare il cancro al collo dell’utero. I progressi nel campo dell’immunizzazione comprendono anche l’aumento della copertura globale dei vaccini coniugati contro lo pneumococco, in particolare nella regione del Sud-Est asiatico, oltre all’introduzione in Ciad e Somalia, Paesi con un elevato tasso della malattia. Un altro passo significativo, sottolineano ancora le Agenzie, è l’introduzione a livello subnazionale dei vaccini contro la malaria in quasi 20 Paesi africani, che pone le basi per salvare mezzo milione di vite in più entro il 2035, man mano che un numero maggiore di Paesi adotterà i vaccini e la loro diffusione accelererà nell’ambito degli strumenti di lotta alla malaria.

L’APPELLO DI UNICEF, OMS E GAVI

“Unicef, Oms e Gavi chiedono con urgenza ai genitori, all’opinione pubblica e ai politici di rafforzare il sostegno alle vaccinazioni”, ribadendo la necessità di investimenti sostenuti nei vaccini e nei programmi di immunizzazione e esortando i Paesi a rispettare gli impegni assunti con l’Agenda 2030 per l’immunizzazione IA2030. Nell’ambito di sistemi integrati di assistenza sanitaria di base, la vaccinazione può proteggere dalle malattie e collegare le famiglie ad altre cure essenziali, come l’assistenza prenatale, la nutrizione o lo screening della malaria. L’immunizzazione è il “migliore investimento” per la salute, con un ritorno di 54 dollari per ogni dollaro investito, e costituisce una base per la prosperità futura e la sicurezza sanitaria, rimarcano le Agenzie. “L’aumento delle epidemie di malattie altamente infettive è una preoccupazione per tutto il mondo”, dichiara la dott.ssa Sania Nishtar, ceo di Gavi. “La buona notizia è che possiamo reagire e il prossimo periodo strategico di Gavi prevede un piano chiaro per rafforzare le nostre difese, espandendo gli investimenti nelle scorte globali di vaccini e diffondendo vaccinazioni preventive mirate nei Paesi più colpiti da meningite, febbre gialla e morbillo. Queste attività vitali tuttavia saranno a rischio se Gavi non sarà completamente finanziata per i prossimi cinque anni e chiediamo ai nostri donatori di sostenere la nostra missione nell’interesse di mantenere tutti, ovunque, al sicuro da malattie prevenibili.”