Settimana Internazionale sull’Herpes zoster. “Aumentare le conoscenze su rischi e impatto del virus sulle malattie”

Molti individui conoscono poco la malattia da Herpes zoster e il rischio che presenta temendo il contagio; in Italia, 2 persone su dieci non sanno cosa sia il Fuoco di Sant’Antonio e la afferma di saperne poco; molti pensano sia contagiosa. Sono solo alcune delle informazioni che emergono da un sondaggio globale commissionato da GSK e che evidenzia delle lacune significative nella comprensione dell’Herpes zoster tra gli adulti di età pari o superiore a 50 anni, cioè un gruppo di adulti a rischio di sviluppare la malattia. Dalla ricerca online, emerge come, a fronte di un elevato interesse del pubblico per l’argomento, faccia invece riscontro un’informazione relativamente bassa. La survey ha intervistato 3.500 adulti di età pari o superiore a 50 anni provenienti da 12 Paesi, valutando la comprensione degli intervistati sull’Herpes zoster, la conoscenza delle cause e il suo impatto sulla vita delle persone. Nuovi dati suggeriscono che molti adulti a partire dai 50 anni fraintendano aspetti importanti della malattia, incluso il modo di svilupparsi. I risultati della ricerca sono stati resi noti alla vigilia della Shingles Awareness Week, settimana internazionale di sensibilizzazione sull’Herpes zoster, 26 febbraio – 3 marzo 2024. L’obiettivo è aumentare la consapevolezza e affrontare la mancanza di conoscenze sui rischi e sull’impatto dell’Herpes zoster.

“L’Herpes zoster, il cosiddetto Fuoco di Sant’Antonio, è una malattia infettiva scatenata dalla riattivazione del virus che causa la varicella”, dichiara Sara De Grazia, responsabile medico scientifico GSK Area Vaccini. “Il 90% degli adulti ha già contratto il virus della varicella quindi è potenzialmente a rischio di sviluppare il Fuoco di Sant’Antonio. Occorre pertanto maggior informazione sull’Herpes zoster, sulla Nevralgia post-erpetica che rappresenta la sua principale complicazione e sulle possibilità di prevenzione grazie alla vaccinazione.”

“Oggi è a disposizione un vaccino che consente di prevenire questa patologia, che può avere un profondo impatto sulla vita delle persone e delle loro famiglie. Per questo è importante che la popolazione adulta e in particolare i soggetti fragili e a rischio si rivolgano al proprio Medico di fiducia per avere indicazioni su come riconoscere, comprendere e ridurre il rischio di sviluppare questa malattia debilitante”, afferma il prof. Francesco Vitale, ordinario di Igiene presso l’Università di Palermo. “Come dimostrano i dati la malattia da Herpes zoster purtroppo non è ancora compresa bene ed è spesso sottovalutata. Il Fuoco di Sant’Antonio rappresenta una minaccia per il soggetto adulto e può essere pericoloso per i pazienti fragili perché peggiora spesso il controllo della malattia e ancora di più per quelli immunocompromessi. Il problema da affrontare – continua – è su 2 livelli: persone in buona salute ma avanti con gli anni che non sanno di rischiare inutilmente di sviluppare una patologia debilitante ma evitabile; e persone di ogni età che, a causa di altre patologie o particolari condizioni, rischiano di peggiorare notevolmente la propria salute sviluppando questa malattia quando invece può essere prevenuta con la semplice vaccinazione.”