Sclerosi multipla recidivante. Disponibili nuovi dati per cladribina

Le nuove analisi dello studio Magnify-MS su cladribina compresse hanno dimostrato come i pazienti con sclerosi multipla recidivante abbiano presentato una riduzione duratura della catena leggera dei neurofilamenti (NfL) nel siero, indicando come cladribina compresse abbia ridotto il danno neuronale in 2 anni. Sono inoltre stati presentati dati di 2 studi real-world evidence che hanno indicato un aumento dell’uso di cladribina compresse nei pazienti naïve al trattamento, mostrando bassi livelli di switch verso altri trattamenti modificanti il decorso della malattia (disease modifying therapy, DMT) fino a 4 anni. I dati sono stati presentati al IX Congresso ECTRIMS-ACTRIMS 2023 di Milano. Le analisi dello studio post-hoc Magnify-MS hanno mostrato che durante i 2 anni di trattamento con cladribina, gli Z-Score mediani di NfL nel siero si sono ridotti in tutti i gruppi di pazienti rispetto al basale, indicando come cladribina compresse abbia diminuito efficacemente il danno neuronale in tutti i sottogruppi di pazienti sottoposti a risonanza magnetica (MRI).

“Il nostro impegno nei confronti della comunità SM ci spinge a concentrarci costantemente sulla produzione di dati che forniscano ulteriori informazioni sull’efficacia e sulla sicurezza di cladribina compresse”, dichiara Alexander Kulla, senior vice president & medical unit head Neurology & Immunology Merck. Nel follow-up a 5 anni dello studio Clarence, condotto nel Regno Unito, è emerso che il 36,1% dei 2.685 pazienti esaminati al momento dell’inizio della terapia era naïve al trattamento. In uno studio separato, condotto in America Latina, sono stati analizzati i dati di 1.421 pazienti che hanno ricevuto almeno un ciclo di cladribina compresse. Nel tempo è stata osservata una tendenza all’aumento dell’inizio della terapia con cladribina compresse nei pazienti naïve, indicando un vantaggio nell’utilizzo precoce del trattamento con questo farmaco. In entrambi gli studi, pochissimi pazienti trattati con cladribina compresse sono passati ad altre terapie.