Si concretizza e parte proprio dall’Italia il progetto internazionale Voice for Purpose – Diamo Voce alla Sla, con la creazione di una vera e propria Banca della Voce che vede unite Università Campus Bio-Medico di Roma, Centri Clinici NeMO, Nemo Lab, Translated e Dream On. Grazie all’intelligenza artificiale, è possibile donare la propria voce alle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (Sla) per restituire loro la possibilità di comunicare tramite una voce artificiale con espressività umana. Alla presentazione del progetto – sotto l’egida dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica (Aisla), ha partecipato anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci: “[Per la Sla] si contano circa 1.000 ricoveri l’anno, 1.500 visite ambulatoriali, e negli ultimi decenni il contributo dei ricercatori e dei clinici italiani è stato significativo”, dichiara. “Tuttavia, resta molto da fare per le persone affette da Sla e per le loro famiglie sulle quali grava un forte onere assistenziale, in particolare in alcune realtà regionali e locali dove permangono difficoltà nell’erogazione dei servizi sociosanitari. Disparità che vanno superate. Dobbiamo continuare a rafforzare il sostegno alla ricerca e aumentare le risposte ai bisogni delle persone. Riacquistare la voce per un malato di Sla significa inclusione e non perdere le proprie interazioni sociali.”
Il progetto vuole dunque creare le condizioni perché ogni persona con Sla possa accedere a un servizio di voice banking per conservare la voce e beneficiare dell’utilizzo della sintesi vocale personale, o donata, quando la comunicazione verbale è possibile solo con l’ausilio di supporti e dispositivi tecnologici di comunicazione aumentativa alternativa (CAA). Il tutto al fine di mantenere la propria identità anche con l’ausilio di tecnologie di CAA, che nelle versioni attualmente fornite attraverso il Sistema Sanitario Nazionale impiegano una sintesi vocale standard, robotica e metallica. Chiunque può donare la propria voce a coloro che non la conservano; già 250 quelle campionate. Durante la creazione del proprio profilo sulla piattaforma Voice for Purpose verrà richiesto al donatore di effettuare la registrazione della propria voce leggendo un breve messaggio. Il potenziale donatore verrà poi contattato solo quando verrà selezionato da una persona che ha necessità di acquisire una sintesi vocale donata.
Il progetto è nato da un’intuizione di Pino Insegno, attore e doppiatore, il progetto mira a dare vita ad una banca delle voci dal duplice valore: da una parte consentirà alle persone che hanno perso il proprio eloquio di scegliere una voce espressiva fra tutte quelle che verranno donate da persone di tutto il mondo; dall’altra, permetterà di “salvare” la propria voce, registrandola. Possibilità che saranno accessibili a tutti coloro che hanno ancora conservata la capacità di parlare, così che in futuro nessuno sarà più costretto a parlare con una voce metallica quando la malattia arriverà a intaccarla.