L’infezione si diffonde e l’Italia intera viene dichiarata “zona protetta”

9.172 le persone contagiate, con un incremento di 1.598 rispetto a domenica; 463 decessi (97 in più rispetto a ieri); 724 sono invece i pazienti guariti. I ricoverati con sintomi sono 4.316; 733 sono in terapia intensiva (+83). Sono questi i numeri dell’infezione che hanno indotto il governo a dichiarare tutta l’Italia “zona protetta”. D’altra parte non dobbiamo dimenticare l’esodo di sabato sera, quando da Milano hanno fatto ritorno verso le regioni di origine circa 15mila persone: 9mila solo in Puglia, ma anche in Campania, Basilicata, Calabria e Isole. In parte si sono denunciate e in parte no, ma comunque tutti potenzialmente portatori del coronavirus verso regioni che fino a ieri sembravano solo lambite dalla nuova infezione. Atteggiamenti certamente irresponsabili.

“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante delle persone in terapia intensiva e purtroppo delle persone decedute. Le nostre abitudini vanno cambiate ora: dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia. Lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo e ci adatteremo a queste norme più stringenti”, afferma in conferenza stampa il premier Giuseppe Conte dichiarando l’Italia “zona protetta”. Non c’è ragione – prosegue il premier – per cui proseguano le manifestazioni sportive; sospese fino al 3 aprile le attività didattiche su tutto il territorio nazionale.