
In Italia ansia e depressione colpiscono il 20% della popolazione, soprattutto in adolescenza, dati ben più alti del resto d’Europa, ricorda Confepi Salute. Almeno la metà dei disturbi mentali esordisce prima dei 15 anni e l’80% di essi si manifesti prima dei 18 anni. È ben noto, inoltre, come un sano percorso di crescita psicofisica dipenda anche dal supporto del sistema scolastico. Secondo le recenti stime riportate dall’Unicef, circa 11,2milioni under19 nell’Unione Europea (13%) soffrono di 1 problema di salute mentale (5,9milioni di maschi e 5,3milioni di femmine). Tra le persone di età compresa tra i 15 e i 19 anni, circa l’8% soffre di ansia e il 4% di depressione e il suicidio è la seconda causa di morte (dopo gli incidenti stradali) tra i giovani fra i 15 e i 19 anni nell’Unione Europea. Nel 2020, circa 931 giovani sono morti per suicidio nell’UE, equivalenti alla perdita di circa 18 vite a settimana.
I problemi di salute mentale più comunemente riscontrati tra gli adolescenti sono ansia (28%), depressione (23%), solitudine (5%), stress (5%) e paura (5%). Sempre in tema di crescita e apprendimento, emerge anche come ansia e depressione influenzino negativamente il rendimento scolastico, fino a portare all’abbandono degli studi, in alcuni casi. Questo è un problema evidente in Italia, infatti gli studenti con problemi mentali hanno il 24% di probabilità di abbandonare gli studi e trovarsi in situazioni sociali “pericolose”.
L’Europa si trova ad affrontare una vera emergenza di salute mentale, che non manca di avere un notevole impatto economico, con costi diretti e indiretti stimati in oltre 600miliardi di euro, pari al 4% del PIL totale europeo. Oggi in Italia l’impatto economico per i disagi mentali è quasi totalmente a carico dei cittadini. Vi è poi il problema delle liste di attesa, che nelle comunità psichiatriche/psicoterapeutiche raggiungono, su 20 posti disponibili, anche 50-60 soggetti che attendono di ricevere assistenza. Rispetto alle 175mila richieste di “bonus psicologico” si prevede che nemmeno il 3% verrà coperto.
Nel 2023 il numero complessivo di accessi al Pronto Soccorso per patologie psichiatriche ammonta a 547.477, pari al 3,2% del numero totale di accessi al Pronto Soccorso a livello nazionale (dati del Ministero della Salute).
STRUTTURE RESIDENZIALI PSICHIATRICHE
28.738 sono gli utenti che vengono assistiti nelle Strutture residenziali, per una durata media del trattamento a livello nazionale pari 12-18 mesi; 1.218.622 gli accessi Strutture semiresidenziali. Sul territorio nazionale sono presenti 2mila Strutture residenziali e 776 semiresidenziali, che si riferiscono a circa il 92% dei DSM. 323 SPDC attivi con complessivi 3.897 posti letto per ricoveri ordinari e 282 posti letto per ricoveri in day hospital. Il consumo di farmaci dagli antidepressivi ed antipsicotici si aggira su una spesa annua di 128milioni di euro l’anno.
SALUTE MENTALE NEL LAZIO
Nel Lazio la situazione non è affatto migliore rispetto al quadro nazionale, con una media del 6% della popolazione che accede a ricoveri per disturbi mentali. Oltre 200 gli accessi giornalieri, tra Pronto Soccorso e Strutture. Sul territorio regionale sono attive 250 realtà residenziali e circa 70 semiresidenziali, con le conseguenti difficoltà del sistema di accoglienza, cura e accompagnamento al reinserimento sociale. Dal 2010 le tariffe giornaliere di accreditamento sono bloccate, nonostante l’aumento generale dei beni di prima necessità e di tutti i servizi.
La domanda è 5 volte maggiore dell’offerta, ricorda ancora Confepi Salute. Molte le criticità rilevate dagli operatori: aumentano le difficoltà delle famiglie; le Strutture non riescono a coprire il bisogno; i ragazzi si sentono sempre più abbandonati; i lavoratori coinvolti sottopagati.
Nel Lazio il 50% dei giovani tra i 15 e i 25 anni ha 1 problema psichico, il 45% tra i 26 e 50 anni. Dati nazionali indicano che 1 giovane su 10 abbandona precocemente gli studi. Il 12% del mondo giovanile adolescenziale è a rischio di dipendenza da videogiochi. Forte anche l’isolamento del mondo giovanile tra 15 e i 19 anni.
Aumentano i casi di disturbi da comportamento alimentare come quelli anche legati a patologie della neuropsichiatria infantile. Aumenta la diffusione online di pornografia e pedopornografia. Il 25% degli studenti delle Scuole Superiori ha dichiarato di essere vittima di bullismo e di cyberbullismo e di questi il 4,3% lo vive in modo sistematico. Infine, sottolinea ancora Confepi Salute, le figure genitoriali sono spesso impreparate a gestire queste complessità di situazione di vita quotidiana dei propri figli, avvertendo questa fragilità in rapporto alle varie fasi della crescita.