
Il governo francese ha annunciato un’importante apertura in materia di procreazione medicalmente assistita (Pma) rendendola disponibile, dal 2018, a “tutte le donne”. Lo ha comunicato il segretario di Stato all’Eguaglianza, Marlène Schiappa: semaforo verde anche per donne omosessuali e single, dunque non solo coppie eterosessuali con problemi di fertilità. Una rivoluzione caldeggiata anche dal Presidente Macron. La Francia dunque apre una nuova strada, che riaccende il dibattito sul tema anche in Italia.
“In Europa le leggi affermano libertà e diritti capaci di affermare il principio di uguaglianza, mentre noi, per beneficiarne siamo costretti ad affrontare estenuanti battaglie nei tribunali”, dichiara l’avv. Filomena Gallo, segretario Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica. “Il modello francese è da imitare anche nel nostro Paese, dove la politica, anche quella che guarda a Macron, non fa dell’affermazione dei diritti individuali una priorità del proprio agire politico. Si tratta – prosegue Gallo – di una nuova lezione per il Parlamento che farebbe bene a superare in fretta gli ultimi divieti della legge 40, invece di azionare ogni strumento per rendere inapplicabili tecniche come l’analisi genetica pre-impianto nei Livelli Essenziali di Assistenza, creando di fatto un discrimine per tutte le coppie che non potranno accedere a questa tecnica per mancanza di possibilità economiche, ostacolando la riduzione dei rischi legati a gravidanze a rischio di trasmissione di gravi malattie.”