
I pazienti con malattia arteriosa periferica (PAD) in terapia con rivaroxaban 2,5 mg due volte die più aspirina 100mg in monosomministrazione riducono considerevolmente il rischio di amputazioni rispetto al solo trattamento di aspirina 100 mg. I dati, pubblicati su The Lancet, derivano dallo studio di Fase III COMPASS: le percentuali di emorragia sono state basse e, anche se c’è stato aumento di emorragia maggiore, non si è verificato un incremento significativo di emorragia fatale; allo stesso modo, nella popolazione di pazienti con cardiopatie, la combinazione della dose vascolare di rivaroxaban più aspirina riduceva in modo significativo il rischio eventi avversi cardiovascolari maggiori.
“Con i risultati di COMPASS assistiamo, per la prima volta, a una considerevole riduzione sia degli eventi avversi cardiovascolari maggiori, sia degli eventi avversi maggiori agli arti con un trattamento farmacologico. Ciò rappresenta un importante progresso in questo campo che, speriamo, migliorerà la pratica clinica in questa popolazione di pazienti”, commenta Sonia Anand, autrice dello studio e Professoressa di Medicina presso la McMaster University di Hamilton, Canada.