Riparte dal Piemonte la speranza per 13 bambini ucraini malati di tumore

Arrivati in Piemonte i 13 bambini malati oncologici in fuga dalla guerra in Ucraina con le proprie famiglie che verranno curati presso l’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino. Dopo giorni di attesa e difficoltà per riuscire a far partire il gruppo, Regione Piemonte ha organizzato una missione umanitaria per andare a prendere i bambini direttamente al confine, operazione resa possibile grazie alla generosità di 3 importanti realtà imprenditoriali piemontesi: Fondazione Lavazza, che ha messo a disposizione l’aereo con il quale è stato possibile trasportare i piccoli pazienti in Italia; Basic Air, compagnia aerea nata in Piemonte che ha trasportato da Torino all’aeroporto di Iasi, in Romania, l’équipe medica del Regina Margherita partita per raggiungere le famiglie e i loro bambini; l’imprenditore Alessandro Barbero, da anni presente con la propria azienda in Romania, che ha messo a disposizione il pullman che ha consentito di trasferire i medici dall’aeroporto di Iasi fino al confine ucraino, attraverso la Moldavia. Proprio al confine tra Moldavia e Ucraina l’esercito, ha affidato alle loro cure i piccoli pazienti affinché raggiungessero l’aeroporto di Iasi, dove li attendeva il volo partito dall’Italia per portarli in Piemonte.

Sul volo presenti anche il presidente della Regione, Alberto Cirio, con l’assessore ai Bambini, Chiara Caucino, la vicepresidente del Senato, Anna Rossomando, e la dott.ssa Franca Fagioli, direttrice dell’Oncologia Pediatrica dell’Ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Ad accoglierli all’arrivo in Piemonte, l’assessore regionale alla Protezione civile e all’Emergenza dei profughi ucraini, Marco Gabusi, e il console onorario dell’Ucraina a Torino, Dario Arrigotti.

“Questo è un momento delicato, drammatico”, commentano Cirio, Caucino e Gabusi. “Ma per noi è anche un momento di gioia e di speranza, perché ci permette di dare la solidarietà non solo a parole, ma nei fatti. Il Piemonte non sta a guardare e oltre a condannare la guerra e l’aggressione che la Russia ha fatto nei confronti dell’Ucraina pensa alle prime vittime, che sono le persone e in particolare gli anziani e i bambini, soprattutto quelli malati. Il nostro grazie di cuore va a questi straordinari imprenditori e a tutti coloro che grazie al sostegno della Fondazione Specchio dei Tempi stanno supportando le iniziative necessarie a portare soccorso. E grazie naturalmente ai nostri medici.”

La Regione Piemonte aveva dato lunedì all’Ambasciata ucraina la disponibilità ad accogliere nei propri ospedali bambini bisognosi di cure. Immediatamente era stato attivato un contatto che ha permesso di far giungere in Italia i 13 piccoli pazienti, 5 fratellini e altri 14 familiari.

A sostegno della missione, SAGAT Spa e SAGAT Handling hanno garantito la piena gratuità di tutte le operazioni aeroportuali. “Da adesso dobbiamo rivalutare lo stato della malattia e l’eventuale tossicità provocata dai trattamenti precedenti su questi bambini e il più rapidamente possibile riprendere la chemioterapia, che è stata interrotta a causa della guerra e delle difficoltà che hanno preceduto l’inizio dell’invasione”, spiega Fagioli. “Siamo fiduciosi, perché le probabilità di guarigione dei bambini oncologi sono oggi superiori all’80% e tutte le possibilità che abbiamo saranno messe in campo per arrivare a questo obiettivo. Sarà importantissimo inoltre, oltre ad aiutarli a guarire, supportare psicologicamente i bambini e i loro familiari duramente provati non solo dalla malattia ma anche dalla violenza della guerra.”

“Nell’immensità della tragedia che il popolo ucraino sta vivendo, il pensiero che il Piemonte sia riuscito in così poco tempo a fare una cosa così grande mi commuove”, commenta il console onorario dell’Ucraina a Torino, Arrigotti. “Spero che questi bambini con le loro famiglie possano trovare qui una casa e le migliori cure e sono certo che sarà così. Spero anche che il Piemonte possa continuare a dare sostegno ai profughi, ai malati e anche ai feriti che potremo aiutare dando loro soccorso negli ospedali della regione.”