I ricercatori del Bambino Gesù “fotografano” la variante Omicron

Grazie ai ricercatori Valentino Costabile, Rossana Scutari, e Luna Colagrossi, dell’area di ricerca di Medicina Multimodale del Bambino Gesù, coordinata dal prof. Carlo Federico Perno), con la supervisione della prof.ssa Claudia Alteri (in collaborazione con l’Università Statale di Milano), hanno realizzato la prima foto al mondo della nuova variante di SARS-CoV-2 B.1.1.529, rinominata dall’Oms variante Omicron. L’immagine mostra la struttura terziaria naturale della proteina Spike nella nuova variante (a destra) e della variante Delta (a sinistra), rispetto alla proteina Spike “originale” di SARS-CoV-2. I punti rossi indicano le zone ad altissima variabilità; quelli arancioni le aree a variabilità alta; quelli gialli a variabilità media; i verdi a bassa; i celesti a variabilità scarsa. Infine, la zona grigia rappresenta le aree invariate. In particolare, la variante Omicron presenta un numero di mutazioni maggiore della variante Delta, concentrate in una zona della proteina che interagisce con le nostre cellule. Tale configurazione non significa necessariamente che simili variazioni siano di per sé più pericolose. Sono necessari studi ulteriori per definire l’effettivo grado di pericolosità che il nuovo adattamento all’uomo da parte del virus può comportare.