Ricerca Oms-Iss: “Canto di gruppo efficace nel contrastare i sintomi della depressione post-partum nelle neomamme”

Il canto di gruppo per contrastare i sintomi della depressione post-partum con un intervento semplice quanto efficace. Questo l’obiettivo dello studio Music and Motherhood, promosso dall’Ufficio Regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha visto la partecipazione di 3 Paesi, tra i quali l’Italia, con il coordinamento dell’Istituto Superiore di Sanità. Attraverso un ciclo di 10 incontri di canto di gruppo settimanali realizzati nei Consultori familiari di 3 Asl a Torino, Roma e Padova, si è dimostrato il valore espressivo del canto, che ha aiutato le madri con sintomi di depressione post-partum a migliorare il proprio stato emotivo, fornendo uno strumento di interazione con il bambino. Il canto di gruppo ha inoltre mostrato di contribuire a de-medicalizzare il processo di cura, favorendo l’utilizzo di risorse non sanitarie presenti sul territorio. I risultati dello studio sull’implementazione dell’intervento sono stati recentemente pubblicati su Frontiers in Medicine.

L’Iss ha coordinato lo studio italiano svolto nel 2022-2023, puntando sui Consultori familiari, da anni impegnati nella promozione e tutela della salute mentale della donna in gravidanza e nei primi mesi dopo il parto. Sono proprio i Consultori familiari che, in molte Regioni, offrono lo screening per il riconoscimento precoce della depressione post-partum e il colloquio psicologico clinico con finalità diagnostiche in caso di un sospetto disagio psicologico in gravidanza o in puerperio. Tuttavia uno studio nazionale dell’Iss ha documentato come, nel 2019, solo il 60% delle Strutture disponesse delle necessarie risorse di personale per offrire un trattamento alle donne con sintomi depressivi.

Ad essere coinvolti nella ricerca – prima esperienza italiana di implementazione multicentrica di un intervento di arte e salute con prove di efficacia – sono stati i Consultori di Asl Città di Torino, Aulss 6 Euganea e Asl Roma 2. Presso ciascuna Azienda Sanitaria è stato realizzato un intervento di canto di gruppo di 10 settimane, condotto da un insegnante di canto, supportato da un professionista sanitario del Consultorio familiare, a cui complessivamente hanno partecipato 23 neomamme con sintomi di depressione post-partum.

“Il canto ha aiutato le neomamme ad esprimere i propri sentimenti, a trovare strategie per migliorare il proprio stato d’animo e l’interazione con il bambino”, dichiara Ilaria Lega, del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva, Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute dell’Iss. “È stato possibile inoltre coinvolgere anche donne straniere con padronanza linguistica non sufficiente per essere avviate alla psicoterapia in Italiano. L’attenzione alle esigenze delle madri e la co-presenza di un insegnante di canto e di un operatore sanitario sono stati tra i fattori chiave del successo del progetto nella sua declinazione italiana. A testimonianza di quanto emerso dalle analisi svolte dall’Iss, non ci sono stati rifiuti né abbandoni fra le donne avviate all’intervento e l’aderenza all’intervento è stata molto elevata: il numero medio di incontri frequentati dalle mamme è stato di 9 su 10.”

PROSPETTIVE FUTURE

Alla luce del successo di questa prima esperienza, nell’ambito del bando ricerca indipendente Iss 2023 è stato finanziato un progetto pilota, attualmente in corso, volto a sviluppare la versione italiana dei materiali necessari alla realizzazione dell’intervento nel nostro Paese. Questi includono un manuale e un training rivolti a insegnanti di canto e professionisti sanitari coinvolti nell’implementazione, che nel progetto coordinato dell’Oms Europa erano stati resi disponibili in lingua Inglese, rappresentando di fatto una barriera alla diffusione dell’intervento su larga scala. I materiali sviluppati saranno la base per realizzare ulteriori edizioni dell’intervento di canto di gruppo per neomamme con sintomi di depressione post-partum nei Consultori familiari interessati a sperimentare questa opzione terapeutica a partire dal primo trimestre del 2025.