“La Sanità veneta è in buona salute, anzi ottima. Non lo dico io, ma lo ha certificato oggi l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali”, dichiara il presidente della Regione, Luca Zaia, commentando il report delle performance di 1.363 Ospedali italiani, pubblici e privati. “In Veneto migliorano i tempi di erogazione delle prestazioni e la loro qualità. Quest’anno, Agenas ha individuato un indicatore di sintesi che ha chiamato ‘funzione di tutela’, che individua 4 indicatori chiave. Ebbene: in 2 di essi siamo primi; in 1 secondi e nel quarto comunque tra i migliori. Un’eccellenza che è un punto fermo, da cui partire per migliorare nei settori dove Agenas indica che possiamo, non per dormire sugli allori. Un successo, una conferma di qualità che dedico a tutti i nostri lavoratori, al personale tecnico, alla dirigenza. Una squadra coesa al servizio dei malati.”
“Rispetto ai 4 indicatori chiave individuati da Agenas siamo primi nell’effettuazione dell’angioplastica, una pratica salvavita, nei primi 90 minuti dall’evento; primi nella frattura di femore operata entro le 48 ore; secondi, dopo l’Umbria, rispetto all’indicatore di mortalità a 30 giorni per ictus ischemico; tra i migliori per il basso numero di parti cesarei primari”, afferma ancora Zaia. “Se un’Istituzione rigorosa come Agenas indica 4 fattori particolarmente qualificanti, e tra questi siamo primi su 2, secondi su 1 e tra i migliori sull’altro, significa che si sta facendo un buon lavoro che smentisce coloro, che pur ci sono, che indicano non senza disfattismo, più l’albero che cade che la foresta che cresce. Spiacente, ma la Sanità veneta è una foresta che cresce.”
“Questi, ad una prima lettura del Rapporto Agenas aggiunge il Governatore, sono gli elementi di valutazione principali, ma il Veneto presenta svariati ospedali nelle zone alte delle valutazioni”, continua. “Si va da Mirano all’Azienda Ospedale Università di Padova, da Verona Borgo Trento a Conegliano, da Vicenza a Treviso, da Verona Borgo Roma alla casa di Cura Pederzoli di Peschiera, da Portogruaro a San Donà e a Feltre. Come si vede si tratta di qualità diffusa sul territorio e non concentrata sui soli grandi hub: una caratteristica della quale andiamo fieri.”