Spesso i diabetici, oltre al problema della malattia in sé, devono fare i conti con un aumento di peso che rende più problematico il vivere quotidiano. Per cercare di capire quale dieta possa essere in grado di migliorare il proprio stato di salute contribuendo quindi alla perdita di peso, alcuni ricercatori dell’Università del Michigan hanno messo a confronto due tipi di dieta: da un lato quella dell’American Diabetes Association, a basso contenuto di grassi e mediamente ipocalorica; dall’altro la dieta chetogenica, a bassissimo contenuto di carboidrati. Il primo gruppo ha seguito la dieta standard raccomandata dall’ADA, ipocalorica, a basso contenuto di grassi e con un contenuto di carboidrati discreto (45-50% dell’energia totale). In particolare la dieta comprende cibi ricchi di fibre (come verdure, frutta, cereali integrali e legumi), prodotti lattiero-caseari a basso contenuto di grassi, pesce fresco e cibi a basso contenuto di grassi saturi. L’altro gruppo, quasi in diretto contrasto con la dieta ADA, è stato incoraggiato ad assumere pochissimi carboidrati, a favore dei grassi, secondo la dieta chetogenica e non ipocalorica con l’obiettivo di raggiungere uno stato di “chetosi”, definita come un livello di beta-idrossibutirrato nel sangue tra 0,5 e 3 ml, con due misurazioni a settimana a casa mediante l’impiego di strisce reattive.
Il gruppo a dieta ADA, nonostante assumesse molte meno calorie al giorno rispetto al gruppo dieta chetogenica, non ha perso tanto peso quanto il secondo gruppo: a fronte di una perdita di peso media di 2.6 Kg fatta registrare dal gruppo ADA, il gruppo a dieta chetogenica ha perso una media di ben 5.5 Kg. In termini di farmaci ipoglicemizzanti, i risultati nei due gruppi sono stati molto diversi: 7 su 11 a dieta chetogenica (64%) sono stati in grado di ridurre i loro farmaci anti-diabetici, mentre tra i membri del gruppo ADA solo 2 su 13 (15%) hanno potuto diminuirne l’assunzione. Quindi, almeno nei diabetici, per perdere peso è meglio assumere grassi “sani” che carboidrati.
La dieta chetogenica, che dimostra sempre più fortemente il suo potenziale positivo per il metabolismo, è un modello che aiuta a perdere peso con risultati veramente soddisfacenti, sia per il paziente sia per il nutrizionista. Almeno questi sono i risultati dello studio condotto da un gruppo di ricercatori guidati dalla prof.ssa Laura R. Saslow e pubblicato sulla rivista PLoS One.