La proteina S100A9 potrebbe sostituire l’insulina per la cura del diabete

Alcuni ricercatori dell’Università di Ginevra (UNIGE) stanno lavorando su una terapia alternativa basata sulla proteina S100A9. Il nome potrà non suonare particolarmente significativo, ma la proteina sembra essere di notevole importanza in quanto, stando ai risultati della ricerca, potrebbe in futuro migliorare significativamente il metabolismo in caso di carenza di insulina, e sostituire sostituire la terapia con insulina. Già nel 2019, il team coordinato dal prof. Roberto Coppari, del Dipartimento di Fisiologia e Metabolismo Cellulare e coordinatore del Centro Diabete della Facoltà di Medicina dell’UNIGE, identificò una proteina chiamata S100A9 che regola la glicemia, i lipidi e i chetoni, senza gli effetti collaterali dell’insulina. “Per sviluppare un farmaco, tuttavia, dovevamo capire come funziona esattamente questa proteina e dimostrarne l’efficacia in modelli animali”, spiega in un’intervista all’AGI Girorgio Ramadori, ricercatore associato nel laboratorio di Coppari e autore principale di questo nuovo studio.

Inizialmente, i ricercatori hanno indagato sulla modalità d’azione di S100A9 nei topi diabetici: “Abbiamo scoperto che questa proteina agisce nel fegato”, dichiara Gloria Ursino, prima autrice dello studio. Inoltre, questa proteina attiva il recettore TLR4, che si trova sulla membrana di alcune cellule, ma non sugli epatociti, che sono le principali cellule funzionali del fegato. “Si tratta di un’ottima notizia dal punto di vista farmacologico”, continua. “Significa che S100A9 non ha bisogno di entrare nelle cellule epatiche per agire e consente una modalità di somministrazione per iniezione semplice.”

Nelle persone diabetiche, la carenza di insulina può causare un improvviso aumento dei chetoni e l’acidificazione del sangue, un meccanismo chiamato chetoacidosi diabetica. Si tratta di un’emergenza pericolosa per la vita che colpisce ogni anno il 2-4% delle persone con diabete di tipo 1. “L’attivazione di TLR4 nel fegato controlla la produzione di chetoni”, spiega Ursino. “Ma questo processo di attivazione non innesca l’infiammazione, mentre TLR4 è solitamente pro-infiammatorio. Il dialogo S100A9-TLR4 sembra quindi agire come un farmaco antinfiammatorio del tutto inaspettato”, sottolineano i ricercatori.

In un secondo momento, gli scienziati hanno completato i loro risultati esaminando il sangue di persone diabetiche che arrivavano al pronto soccorso con una grave carenza di insulina. “Qui proponiamo una strategia radicalmente diversa con un farmaco che funziona indipendentemente dall’insulina e che non può né innescare l’ipoglicemia né interrompere il metabolismo dei grassi.”

Il prossimo passo sarà testare inizialmente il farmaco insieme a basse dosi di insulina, ma i ricercatori non escludono la possibilità di somministrare la sola proteina S100A9 in futuro, in condizioni specifiche. Per sviluppare ulteriormente questa terapia altamente innovativa, Roberto Coppari e Giorgio Ramadori hanno creato la start-up Diatheris, supportata da UNITEC, l’Ufficio per il Trasferimento Tecnologico dell’UNIGE, e FONGIT, la principale fondazione a sostegno dell’imprenditoria tecnologica di Ginevra. I risultati sono pubblicati su Nature Communications.

fonte: AGI