DOMANDA
Buon giorno professore, vorrei chiedere per quale motivo, pur esistendo da almeno vent’anni ed essendo largamente praticate in tutto il mondo occidentale, in Italia non si usino tecniche di disostruzione delle vie urinarie che preservino una sessualità decente nell’uomo. Specialmente per un uomo relativamente giovane, sui cinquant’anni, la sessualità è ancora molto importante ma è un aspetto che, al contrario, non è mai preso in considerazione. Io ad esempio, a causa di ipertrofia detrusoriale e leggera iperplasia prostatica, ho ritenzione urinaria di circa 200 ml, mitto ipovalido. Sotto trattamento con alfalitico, ho risolto il problema dal punto di vista urologico ma non sopporto la terapia, numerosi casi sincopatici o presincopatici, forze ridotte al 10%, vista sempre sfuocata, confusione mentale, vertigini. Mi sto informando sulle tecniche operatorie e tutte quelle che si eseguono, causano, nel migliore dei casi, eiaculazione retrograda. È una cosa che già conosco e che mi sta portando a impotenza di origine psicogena, perché – la prego professore, diciamo la verità e non la solita menzogna, cioè che le sensazioni restano le stesse – non sento più nulla e poco per volta il mio corpo si rifiuta di andare incontro alla solita delusione! Un suo collega americano, col quale ne parlavo, è rimasto stupitissimo delle tecniche estremamente obsolete che si usano ancora da noi, con rescissione del corpo vescicale e mi ha invitato ad andare negli Usa, dove si seguono, per uomini relativamente giovani, due tecniche che preservano la sessualità, una so che funziona ad aghi, una è nuova e prevede un’incisione a livello ombelicale, preservando nervi e collo vescicale. Devo andare all’estero per operarmi?
Grazie professore
RISPOSTA
Spesso anche la terapia con alfa-litici determina eiaculazione retrograda. Riguardo invece alla chirurgia esistono alcuni tipi di intervento per operare la prostata (turp o adenomectomia prostatica) che sicuramente causano eiaculazione retrograda in quanto determinano la distruzione del collo vescicale. Altri invece, come alcune tecniche laser, o anche la semplice tuip, incisione del collo, a seconda della grandezza della prostata, possono consentire di urinare e conservare anche l’eiaculazione. Altre metodiche prevedono il rilascio di una spirale a livello della prostata, consentendo la minzione e quindi l’eiaculazione. Ma tutte queste metodiche esistono già in Italia, senza andare in America: bisogna invece sempre discuterle con il chirurgo urologo che dopo un’attenta valutazione della sua ostruzione e dello sviluppo della sua prostata le potrà consigliare l’intervento più appropriato e potrà dirle se l’intervento a cui si dovrà sottoporre le consentirà di conservare la funzione eiaculatoria e, nello stesso tempo, permettere di urinare.