Progetto editoriale per la conoscenza della broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO)

Presentato a Milano il progetto editoriale “Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), Se la Riconosci la Curi Meglio – Viaggio nel Pianeta di una Malattia Misconosciuta” che ha raccolto testimonianze di pazienti, novità medico-scientifiche, analisi farmaco-economiche, propositi ed esperienze di intervento e gestione al fine di favorire un dibattito serio e approfondito su una patologia, la BPCO, a oggi molto diffusa e ad alto impatto, non solo a livello clinico ma anche socioeconomico. Le malattie respiratorie, e in particolare la BPCO, costituiscono ormai un’emergenza sanitaria in parte sommersa a causa di scarsa prevenzione e precisione nella diagnosi, rappresentando una delle principali cause di morbilità e mortalità. “I malati di BPCO sono di più rispetto a quelli acclarati. Secondo le ultime stime infatti il 60% delle persone affette da BPCO non sa di esserlo e quindi, siccome parliamo di malati che rappresentano circa il 3% della popolazione, ecco che quelli effettivi sono quasi il 9%. Il problema nasce dalla principale causa delle malattie respiratorie, il fumo, che ‘nasconde’, attraverso sintomi generici quali tosse e catarro, tante altre patologie”, dichiara Francesco Blasi, Professore ordinario Malattie Respiratorie, Università di Milano. Da qui la necessità di portare all’attenzione dell’opinione pubblica una malattia cronica e degenerativa “misconosciuta” – nota solo al 14% degli italiani – nonché di potenziare e migliorare gli interventi di prevenzione, diagnosi e cura delle patologie respiratorie, implementando anche progetti di medicina di iniziativa, capaci di superare le diseguaglianze nell’accesso alle cure, prolungare l’aspettativa di vita, ma anche ottimizzare i costi della assistenza.

Un primo passo in tal senso è già stato fatto, come dimostrano alcune sperimentazioni del Chronic Care Model in Toscana relative alla gestione della BPCO, condotte dalla Società Italiana di Medicina Generale (SIMG) e inserite in via sperimentale nel Piano Sanitario della Regione fin dal 2008. Da due anni sono diventate la prassi organizzativa del Percorso diagnostico terapeutico del malato affetto da BPCO. Il progetto conta inoltre sul contributo di personalità di rilievo della sanità italiana ed è stato realizzato con il supporto di Chiesi Farmaceutici.