L’emofilia è una malattia rara, familiare nel 75% dei casi, causata della mancanza dei fattori VIII (emofilia A) o IX (emofilia B) della coagulazione; anche il minimo trauma provoca spesso emorragia, con ematomi o sanguinamenti. I sintomi sono molto simili, e solo con i dosaggi dei fattori VIII e IX il medico può differenziare i due tipi di emofilia; tale differenza è però importante ai fini della terapia, poiché determina quale dei due fattori occorre somministrare.
A oggi, nonostante la malattia sia nota da molti anni, non è stata ancora considerata quale sia la profilassi da attuare nei soggetti emofilici che vogliono praticare uno sport. Per arrivare a queste indicazioni, sono stati presi in considerazione 71 pazienti adulti con emofilia, di cui 43 olandesi, che seguivano una profilassi a dosi medie del fattore VIII, e 28 svedesi, che seguivano invece una profilassi a dosi elevate del fattore VIII. Tutti i partecipanti praticavano sport, e il 59,2% di questi anche sport ad alto rischio, spesso per più di una volta alla settimana. A differenza dei soggetti svedesi, i soggetti olandesi hanno dimostrato un significativo declino correlato all’età nella partecipazione agli sport ad alto rischio, nella salute articolare e nella funzionalità fisica. I risultati dello studio hanno evidenziato un vantaggio nel tempo per i pazienti svedesi, trattati con profilassi ad alte dosi, che non hanno manifestato alcuna riduzione correlata all’età nella partecipazione agli sport, nella salute articolare o nella funzionalità fisica. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Haemophilia online 2019.