“Una cattiva mossa può rovinarne quaranta ben giocate”, è il monito del maestro di scacchi Al Horowitz. Parole adatte anche nella prevenzione cardiovascolare, ancora di più dopo un infarto o un ictus, quando il rischio di uno scacco matto è da evitare a ogni costo. Prende il via la nuova campagna di prevenzione Il Cuore Conta Su di Te – Fai la Mossa Giusta, rivolta a chi ha avuto infarto o ictus, promossa da Fondazione Italiana per il Cuore in collaborazione con Amgen e rivolta a persone già colpite da infarto, ischemia e ictus.
Nel nostro Paese sono le patologie cardiovascolari più diffuse e colpiscono circa 5,5milioni di persone, poco meno di 1 individuo su 10; sono la prima causa di ricovero ospedaliero, con circa 1milione di casi (il 14% del totale), per infarto, ictus o altre forme di ischemia; e sono ancora, nettamente, la principale causa di morte rappresentando quasi il 36% di tutti i decessi. Sempre in Italia, infine, si calcola che i costi sanitari diretti per queste patologie ammontino a circa 16 miliardi di euro, ai quali sono da aggiungere oltre 5miliardi di costi indiretti.
Molte le ragioni per fare la “mossa giusta” in materia di prevenzione, soprattutto quella secondaria, che riguarda cioè coloro che hanno già subìto un evento cardiovascolare. Un’esigenza ancora più importante in questo periodo, poiché il Covid-19 ha avuto e sta continuando ad avere ripercussioni molto negative sullo stato di salute dei pazienti affetti da malattie cardiovascolari. Lo dicono i numeri: una riduzione di circa il 50% delle ospedalizzazioni per sindromi coronariche acute. Nel caso dell’infarto, il calo ha raggiunto il -26,5%, contribuendo a un aumento significativo della mortalità, che è arrivata al 14%, triplicandosi rispetto al 2019. Ancora: in Piemonte, nel periodo marzo-aprile 2020 si è ridotto del 50% il numero di coronarografie e angioplastiche per pazienti affetti da infarto miocardico acuto, mentre in Lombardia, la regione più colpita in assoluto dal Covid-19, un’analisi preliminare da parte della Struttura epidemiologia e valutazione della performance ha registrato un raddoppio del tasso di mortalità per infarto tra questo tipo di pazienti.
Tra i tanti controlli mancati, da segnalare quello sui valori di colesterolo LDL, vero e proprio fattore causale della malattia cardiovascolare aterosclerotica. È importante il controllo del colesterolo Ldl, che non è da considerare un fattore di rischio, ma la causa stessa della malattia, perché responsabile del meccanismo che porta all’ostruzione delle arterie e quindi all’infarto. Il controllo dei livelli di colesterolo Ldl nel sangue è il centro tanto della prevenzione secondaria quanto dell’intervento terapeutico.