La flora intestinale è influenzata da quello che mangiamo ma anche dalle ansie e dallo stress. Indipendentemente però da tutti questi fattori, proprio il rapporto tra batteri buoni e cattivi potrebbe giocare un ruolo nell’insorgenza della sclerosi multipla. In pratica batteri intestinali cattivi o quantità insufficienti di batteri “buoni” possono essere direttamente collegati alla sclerosi multipla, così come sono stati collegati ad altre malattie. A sostenerlo alcuni ricercatori della University of Iowa, Stati Uniti, i quali hanno confrontato il microbioma di pazienti affetti da sclerosi multipla con quello di persone sane. Ebbene, i due microbiomi sono risultati diversi: “Anche se preliminari, i nostri dati suggeriscono che i pazienti con sclerosi multipla hanno bassi livelli di batteri buoni”, ha affermato il coordinatore dello studio Ashutosh Mangalam. Lo studio è stato pubblicato su Scientific Reports.
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